Capodanno 2013 al Sermig

Pubblicato il 21-01-2013

di Andrea Gotico

Più di mille persone da tutta Italia hanno partecipato al Cenone del Digiuno e alla Marcia della Pace organizzate dal Sermig per fare diventare l’anno che arriva davvero nuovo. Una notte illuminata dalla speranza di un’infinità di piccoli luci, accese quotidianamente da tante persone normali in ogni angolo del mondo. Per riscoprire che anche quando tutto è buio e abbiamo paura, è ancora possibile credere, sognare, mandare via dal cielo tutte le nuvole che gli impediscono di essere azzurro.
Da tutta Italia si sono ritrovati insieme centinaia di giovani per finire l’anno vecchio e iniziare quello nuovo in un modo diverso. Per fare festa dentro, per sballarsi della bellezza che hanno nascosta nel cuore, per riscoprire nel silenzio di essere fatti per qualcosa di grande. In un mondo dove il buio e la paura vogliono fare morire ogni cosa e dove la voglia di arrendersi e non provarci nemmeno più vuole prendere tutti, ci sono tante storie vere che raccontano loro che invece è ancora possibile credere, sognare, sperare.

La speranza sono Andrea e Giuditta che scelgono di aprire la loro casa a bambini ed a ragazzi che una casa non ce l’hanno, facendo un pezzo di strada insieme a loro, per aiutarli a ritrovare l’armonia e la direzione giusta. E’ Anna, una ragazza che gira l’Africa costruendo scuole per i bambini con una nuova tecnica che ha imparato, sperimentato e perfezionato con altre ragazze come lei presso il Politecnico di Torino. Sono cinque comuni dell’Emilia che hanno scelto di diventare uno per abbassare le spese e condividere le risorse. E’ una donna rimasta vedova che decide di non farsi chiudere dal dolore e da tempo si prende cura di un’altra mamma con due bambini disabili. E’ Chiara, una ragazza che stava per dire addio al mondo per una pastiglia di ecstasy e gira le scuole di Milano per dire a tutti quanto è uno sballo la vita senza droga. E’ un bambino che racconta orgoglioso di suo zio, un dentista che trascorre le sue vacanze in Africa per fare tornare il sorriso agli ultimi della terra. Sono i figli di un magistrato e di un poliziotto uccisi dalla Mafia che scelgono di fare lo stesso mestiere dei loro padri. E’ un missionario in Pakistan che spende la propria vita per educare i bambini e i giovani alla pace, alla tolleranza, alla convivenza, alla reciprocità. Gente che ha ancora la voglia e il coraggio di credere, sognare, sperare.

Sono solo alcune delle storie che hanno aiutato tutte le persone che hanno partecipato al Cenone del Digiuno a guardare l’anno che è appena arrivato con occhi diversi. Gli occhi di chi guarda al futuro non come una minaccia, ma come una promessa. Per non fare vincere il buio, il male, le nuvole. Per ricominciare con una consapevolezza nuova, quella di non essere da soli a credere e sognare. Con la certezza di una promessa che Dio ha fatto a tutti e che è per tutti, con una sfumatura, un appuntamento, un attimo diverso per ognuno.
Una luce che può arrivare proprio quando è tutto buio, per dare vita ad un mondo nuovo sulla terra. Anche se ci sono così tante nuvole che nessuno si ricorda più il colore del cielo e sembra che debba piovere per sempre. Storie, parole, musica, silenzio, video, emozioni, che hanno illuminato la notte di tante persone che si sono ritrovate tutte insieme, decidendo di restituire per i più poveri quello che avrebbero speso per il Cenone di Capodanno.

Nel suo intervento Ernesto Olivero ha ricordato
come nel progetto iniziale l’Arsenale della Pace doveva avere la biblioteca più grande del mondo. Una biblioteca completamente dedicata alla pace e allo sviluppo. Poi il Sermig ha incontrato mille facce e mille nuvole che non erano previste, tutto ha preso un’altra direzione ed è iniziata un’altra storia di accoglienza e di amore. In questi giorni Ernesto Olivero sta scrivendo una lettera alla coscienza, “La bella addormentata”, per aiutare giovani ed adulti a risvegliare e riscoprire il senso di responsabilità e di giustizia verso il mondo che hanno dentro. Sogna che la possano pubblicare presto tutti i giornali di Italia e che possa essere davvero un nuovo inizio per l’Italia.

Al Cenone del Digiuno ha partecipato anche l’Arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia che ha deciso negli scorsi giorni di condividere la sua casa con i più poveri, aprendo in collaborazione con il Sermig un accoglienza per chi è senza casa nella stanza a fianco alla sua, nell’appartamento che dovrebbe essere riservato al Papa. Dopo il Cenone del Digiuno la serata è proseguita con la Marcia della Pace, dalla Chiesa di San Gioacchino verso il Duomo di Torino. Famiglie, adulti, anziani, e tantissimi giovani da tutta Italia, in silenzio, facendo festa dentro. Davanti a tutti Ernesto Olivero ed un ragazzo con un’icona che arriva dalla Russia: Maria Madre dei Giovani, una Madonna con tre mani. Al Duomo il Vescovo ha celebrato con la messa l’inizio di un anno nuovo, ricordando la tragedia delle famiglie che non riescono più a pagare l’affitto perché sono rimaste senza lavoro. Una nuovo problema da affrontare per tutti, una nuova occasione per risvegliare la propria coscienza addormentata per chi lo vuole.

Marco Grossetti


 
Far ripartire il cuore
 
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Marcia della Pace e celebrazione in Duomo con mons. Cesare Nosiglia vescovo di Torino
 
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Servizio RAI 3 del TGR Piemonte ore 14.00
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FOTOGALLERY

foto Paolo Guerci


{gallery}http://www.flickr.com/photos/55934555@N06/sets/72157632412443230/{/gallery}foto Andrea Gotico / NP

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