Grazie per questi 30 anni!

Pubblicato il 05-08-2013

di Redazione Sermig

Ci sono giorni, nella vita di una persona, che si ricordano in modo particolare. Il 17 maggio del 2000 ho incontrato Ernesto a Bari, per un incontro a cui l’avevo invitato, nella mia parrocchia; non lo conoscevo, ma avevo letto alcuni suoi libri.
Tra le tante persone incontrate, Ernesto invitò me, quella sera, a Torino, per visitare l’Arsenale. Qualche mese dopo ero qui per conoscere questo luogo (accompagnata da Maria Teresa, qui presente dal cielo) ma soprattutto per incontrare la Fraternità del Sermig, cuore pulsante dell’Arsenale. Una visita di un solo giorno. Un incontro che ha cambiato la mia vita.

Una vita ecclesiale in Azione Cattolica, con una vocazione educativa nei confronti dei giovani,, ma anche fino allora fatta di consigli, assemblee, commissioni, riunioni. Cose anche importanti, ma…i poveri dov’erano? L’incontro all’Arsenale, luogo privilegiato per l’accoglienza dei poveri, era stato “un imprevisto accolto”! E così è iniziata una nuova avventura, in cui si sono unite altre persone, alcune oggi anche qui. Abbiamo imparato a fare “bene il bene”, a “capire il diverso”, a “restituire con gioia”, a “dare valore ai minuti della nostra vita”….insomma a cercare di incarnare la filosofia del Sermig che affonda la sua regola nel Vangelo; abbiamo imparato a vivere la spiritualità della Presenza della Trinità, a cui guardiamo e da cui ci sentiamo guardati.

Iniziando da piccoli a fare cose piccole, ci è stato chiesto di fare anche cose grandi. Abbiamo risposto di “sì” come si deve rispondere alla chiamata della Chiesa locale attraverso il suo Arcivescovo: porre la nostra sede nella periferia più lontana, dimenticata e disastrata di Bari, all’indomani della morte per FAME di una bimba di 16 mesi. Questa periferia si chiamava Enziteto, oggi quartiere san Pio. Vi siamo rimasti 6 anni, condividendo le povertà morali e materiali. Siamo andati in una periferia dell’anima, come dice papa Francesco. Un pugno di persone che ha realizzato una presenza autentica, riconoscendo che, come disse papa Benedetto a Loreto , dove c’è “l’Eucarestia lì c’è il centro, non la periferia”. Grazie a quel “sì”, con sorpresa e gioia siamo stati accolti nella Consulta diocesana delle Aggregazioni Laicali. E questo purché siamo entrati, nel nostro piccolo Arsenale, non da soli, ma come “Chiesa”. Con lo stesso spirito ecclesiale abbiamo accolto la proposta di andare altrove, in un luogo più centrale, dove i giovani possono venire più facilmente a trovarci.

Grazie a questa fraternità e a questo luogo, visitato e vissuto negli anni da tanti giovani della nostra diocesi (circa 500) la spiritualità e l’esperienza del Sermig sono da tempo conosciuti nella nostra Chiesa locale. A settembre l’associazione di Bari “Amici del Sermig” inizia il suo decimo anno di vita.

Grazie, Ernesto, per questa casa, che hai voluto con tutte le tue forze, per dare dignità a chi tutti l’avevano tolta; GRAZIE per averne fatto un luogo di accoglienza per i poveri, “la carne di Cristo” (papa Francesco) e di formazione per i giovani, che tu hai chiamato “i più poveri fra i poveri”. GRAZIE per tenere i giovani sempre protagonisti delle tue “intuizioni”. Grazie per aver fondato altri Arsenali che oggi sono in comunione con noi e presenti tra noi. Grazie per tutti quelli che ancora fonderai, speriamo anche in Italia, perché il Sermig continui la sua rivoluzione culturale all’interno della Chiesa.
Grazie a Rosanna, “anima dell’Arsenale”, per aver accompagnato Ernesto sin dall’inizio in questa avventura, ad Andrea, conosciuto così giovane e già responsabile, alla fraternità tutta intera, senza la quale questo luogo significherebbe poco. Grazie alla loro incessante preghiera.
E grazie perché, ogni volta che torniamo qui, ci sentiamo a casa!

Lucy Scattarelli

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