L’Arsenale del Brasile compie 18 anni

Pubblicato il 31-01-2014

 

Il 1º febbraio 1996 un piccolo gruppo composto da tre giovani missionari del Sermig e da una decina di amici brasiliani dell’Assindes (Associazione Internazionale per lo Sviluppo - San Paolo) entravano nello spazio della vecchia “Hospedaria dos Imigrantes” per fondare l’Arsenale della Speranza che questo sabato, 1° febbraio 2014, compie 18 anni.

Ereditare la responsabilità di un luogo storico cosí importante (ma anche cosí mal ridotto...) in cui erano passati milioni e milioni di emigranti dall’Europa e dall’Asia che venivano a prendere il posto lasciato dagli schiavi per trovare un pezzo di pane, era una sfida e una responsabilità enormi, da affrontare con lucidità e profezia.

Tutto era da rifare, da ripensare, da ricostruire, da amare... Fognature inesistenti, impianti elettrici e idraulici completamente da rifare, le tubazioni del gas con notevoli perdite nel sottosuolo, l’impianto antincendio non funzionante, i tetti con grandi infiltrazioni d’acqua, i dormitori senza più nemmeno i letti... Ma quello che si era fatto a Torino lo si poteva fare anche a San Paolo...

Ernesto ricorda quei primi momenti così: “C’era un odore nauseante, irrespirabile... Ma per intuizione o per profezia “vidi” l’Arsenale della Speranza, e lo vidi con gli occhi del domani, già pulito e abitato, pieno di uomini, pieno di vita e di dignità. La base fu il fidarsi di Dio e dei pochi amici italiani e brasiliani che erano lì per dare la vita. Con loro siamo partiti. E il vecchio odore, la vecchia puzza nauseante, ha lasciato posto alla speranza”.

Queste immagini un po’ lo dimostrano...

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