Hello Kitty AK 147

Pubblicato il 02-07-2014

di Marco Grossetti

di Marco Grossetti - COMPRALA, COMPRALA…

Nel 2009 Barbie ha compiuto 50 anni e la Mattel, la multinazionale che produce la bambola più famosa del Pianeta, ha dichiarato con orgoglio che viene venduta una Barbie ogni tre secondi. Comprala, comprala, comprala. È la voce che viene messa in testa alle bambine di tutto il mondo, almeno a quelle che hanno una mamma e un papà che possono farlo. È una voce che segue ogni loro passo: possono essere addormentate mentre fanno colazione a casa o annoiate dietro i banchi di scuola, giocare ai giardini, guardare la televisione o navigare su internet. È un messaggio che può comparire dappertutto: prima del loro cartone animato preferito o su un cartellone pubblicitario dietro lo scivolo e l’altalena, sul pacchetto delle merendine o dentro l’Happy Meal. Anche e soprattutto nelle parole e negli occhi felici di un bambino come loro. Perché qualcuno possa vendere, devono desiderare, collezionare, mangiare, indossare, spendere. Bisogni, paure, speranze, desideri e sogni dei bambini oggi valgono oro, i soldi che bruciano nelle tasche di mamma e papà sono più importanti di qualsiasi altra cosa. Anche di loro.



SARAH 7 ANNI

Per scrivere "Baby consumatori. Come il mercato compra i nostri figli", Ed Mayo e Agnes Nairn hanno intervistato circa 3.000 bambini e oltre 300 adulti in tutta Europa. Durante la loro ricerca nel 2007 hanno conosciuto Sarah, una bimba inglese di 7 anni, reclutata attraverso la chat room di un sito per bambini per pubblicizzare il nuovo lettore MP3 firmato Barbie. Sarah faceva parte di un gruppo di bimbe dai 7 agli 11 anni che avevano ricevuto il lettore MP3 gratis in cambio di qualche piccolo favore. Dovevano portarlo sempre con sé facendolo vedere bene a tutti e scattando fotografie da postare su forum frequentati dalle loro coetanee, realizzare un blog e andare in giro sul web a scrivere e raccontare quanto era figo il loro nuovo MP3. I maschietti reclutati dalla Mattel intanto dovevano fare la stessa cosa per il marchio Hot Wheels, dicendo a tutti i loro amichetti quanto erano belle le loro nuove macchinine. Perché per un bambino non c’è niente di più convincente della parola di un altro bambino.



VICTORIA 11 ANNI

In Italia sta succedendo qualcosa di molto simile. Ora. Victoria ha 11 anni e in questi giorni ha risposto ad un annuncio pubblicato su un forum delle Winx per la selezione di giornaliste e grafiche volenterose di collaborare con il magazine del Forum, il giornalino per i fan creato dai fan. Alla domanda: “Quante ore puoi essere disponibile?”, ha risposto: “Cinque ore da lunedì a giovedì e otto ore da venerdì a domenica”. Per entrare a fare parte dello staff le candidate come Victoria devono scegliere una rubrica e raccontarla in stile Winx oppure creare un tesserino per tutte le appartenenti al gruppo, inventare banner e skin per pubblicizzare il forum. La moderatrice del forum, che deve essere poco più grande di Vittoria, è il capo che tutti vorrebbero avere e rassicura comunque le aspiranti collaboratrici rispondendo ad una di loro che “tutti abbiamo impegni, quindi non si pretende che tu ci sia tutti i giorni molte ore, però quando ti viene assegnato un compito dovrai poter dire entro quando pensi di farlo e rispettare i tempi”.



WINX CLUB

Le Winx sono delle fate bellissime che per andare a salvare il mondo indossano minigonne e tacchi vertiginosi. Portano gioielli, accessori e brillantini anche sulle ali e passano ore davanti allo specchio per avere un trucco ed un’acconciatura perfetta. Insieme alle Bratz sono oggi le bambole che fanno più paura alla biondissima Barbie e al conto in banca di mamma e papà. Emis Killa e Marracash, due dei rapper più amati dai ragazzi, hanno scritto in una canzone che ci sono “due mondi che dovrebbero essere distanti, quello dei piccoli e quello dei grandi, mischiarli causa i peggiori danni nei migliori anni”. In una gara a chi mette in commercio la bambola più sexy, nessuno invece pensa a quali possano essere le conseguenze di mettere nelle mani delle bambine bambole che sembrano modelle. Nel libro "Winx. Fai come noi per il tuo stile", tutte le piccole lettrici vengono comunque rassicurate: “ Come mi vesto? Mi trucco oppure mi presento acqua e sapone? Avrò esagerato con i brillantini? Essere sicure di non sbagliare è difficile, lo sappiamo anche noi Winx”. Nessuno è perfetto, neanche le fate. Nello stesso libro la scuola viene presentata come il luogo “dove la moda non si esprime solo a colpi di vestiti. Diari, penne, zaini: tutto può essere personalizzato e reso unico”.



SOFIA 4 ANNI

Sullo stesso forum di Victoria, Sofia scrive con l’aiuto della mamma: “Ciao, la mia Winx preferita è Stella e le vorrei mandare un grosso saluto, ho solo quattro anni ma mi piacete tantissimo”. Sofia è stata appena catturata e non può neanche immaginare tutto quello che gira attorno a Stella, la bellissima fatina del Sole e della Luna. Come succede a qualsiasi altro super-eroe o super-cattivo, destinato ad entrare nella testa e nel cuore dei bambini, Stella e le altre Winx compaiono su ogni genere di cosa con cui loro possano avere a che fare: un’invasione di cuscini, libri, magliette, merendine, asciugamani, copri piumoni, gadget di ogni tipo ed una montagna di giocattoli. Tutti oggetti che non vengono messi in commercio per aiutarli a stare meglio ed essere felici. Esattamente il contrario. L’obiettivo del kid marketing è convincerli che non possono essere felici senza, appagare il loro naturale desiderio di essere più grandi, affascinarli con tutto quello che per loro dovrebbe essere proibito, creare un senso di appartenenza verso un marchio per fare sentire escluso e diverso chi non ce l’ha, inventare nuovi bisogni perché dietro l’angolo ci sia sempre qualcosa di nuovo da avere ad ogni costo.



TRE SECONDI

Tanto loro non lo possono sapere che i soldi per mamma e papà non crescono sugli alberi e forse non sanno neanche che sugli alberi ci cresce la frutta. Da una ricerca del Dipartimento di Zoologia dell’Università di Cambridge nel 2002 era emerso come i bambini intervistati riuscissero a riconoscere con più facilità i personaggi dei Pokemon rispetto agli animali realmente presenti in natura. Ogni giorno è come se decine di persone entrassero tutte insieme direttamente nella cameretta di ogni bambino urlando per convincerlo che ha bisogno di questo e di quello. Senza chiedere il permesso a nessuno. Mentre loro giocano, corrono, piangono, ridono, mangiano, dormono, c’è qualcuno che li guarda e inventa il prossimo prodotto da mettere sul mercato. Ogni tre secondi nello stesso momento in cui un bambino muore di fame una bambina compra una Barbie e l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha recentemente affermato che il numero di bambini con problemi di obesità ha superato quello di bambini denutriti. Accorgendovi che vengono spesi più soldi per vendere bambole ed hamburger che per salvare questi bambini, potrebbe venirvi voglia di spaccare tutto. Allora state attenti a non farvi fregare come i vostri bambini perchè qualcuno potrebbe cercare di vendervi un kalashnikov limited edition tutto rosa firmato Hello Kitty.



Speciale In questo mondo di dati 4/5 - NP maggio 2013

La Babele di informazioni e di tracce che ognuno di noi lascia attraverso la rete. Il valore della responsabilità e dell'etica davanti ai mille risvolti della tecnologica: la privacy, l'uso commerciale dei dati, ma anche le opportunità.

Foto di Paolo Siccardi / SYNC

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