Un albero per tre fedi

Pubblicato il 28-07-2016

di Annamaria Gobbato

di Annamaria Gobbato - L’albero è da sempre il simbolo dell’amicizia. Nella Bibbia è celebre l’albero presso il quale Abramo accoglie e ristora i tre viandanti. Proprio attorno ad un albero quest’anno si sono raccolti a Napoli l’imam Massimo Abdallah Cozzolino, il rabbino Umberto Piperno e due sacerdoti della diocesi, don Gaetano Castello e don Franco Bergamin in rappresentanza delle rispettive religioni. L’occasione era la manifestazione annuale Un albero per la vita in cui viene celebrata ogni vita che nasce e che muore. Una di queste era quella di Khaled Fouad Allam, socio onorario dell’associazione Amicizia Ebraico Cristiana di Napoli, scomparso prematuramente un anno fa. Il presidente dell’associazione lo ha descritto come “un vero e proprio costruttore di ponti, sia culturali che umani, che fino all’ultimo ha continuato ad interrogarsi sulle varie problematiche, alcune tremendamente tragiche, che al giorno d’oggi affliggono il mondo islamico che, sballottato tra crisi endogene e diffusa instabilità internazionale, trova alquanto problematico rapportarsi a ciò che islamico non è”.

L’imam Cozzolino, presidente della Federazione islamica della Campania, ha ricordato Allam come colui che già da molti anni invitava le autorità italiane a cercare un dialogo con quella parte di popolazione di fede islamica vivente ai margini della società per motivi sociali e culturali, in cui più facilmente possono annidarsi idee estremiste.

Il rabbino Piperno, docente per lunghi anni all’università di Trieste con Fouad Allam, ha illustrato commosso la stretta amicizia con lo scrittore, di cui condivideva le speranze per una sempre più completa intesa tra le tre grandi religioni monoteistiche. Intesa ispirata secondo Allam dal padre comune Abramo: “la funzione abramitica non può essere che una funzione unificatrice… Su questo mito delle origini è possibile riallacciarsi, nelle attuali forme del dialogo, non tanto sulla stessa testualità ma sulla funzione antropologica della religione… una religione è anche un vissuto, un momento antropologico della comunità”.

Dalla condivisione nasce il dialogo: “Si vada a prendere un po’ di acqua, lavatevi i piedi e accomodatevi sotto l’albero. Permettete che vada a prendere un boccone di pane e rinfrancatevi il cuore; dopo, potrete proseguire” (Gen, 18,4-5).

 

 

 

Rubrica di Nuovo Progetto

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