Il dialogo si apre camminando

Pubblicato il 22-12-2016

di Annamaria Gobbato

di Annamaria Gobbato - “Il cammino è semplice: si fa con la preghiera e con l’aiuto agli altri. Pregare insieme: l’ecumenismo della preghiera, gli uni per gli altri e tutti per l’unità. E poi, l’ecumenismo del lavoro per tanti bisognosi, per tanti uomini e donne che oggi soffrono ingiustizie, guerre. Questa è già unità”. Le parole che papa Francesco ha rivolte ai segretari del Christian World Communions lo scorso 12 ottobre danno ragione della speranza che pur nella divisione tuttora persistente, anima oggi il dialogo tra le comunità cristiane.

In attesa dell’appuntamento di Lund in Svezia dove Francesco si recherà per i 500 anni della Riforma, si sono moltiplicate le occasioni di incontro. Il 14 ottobre a Torino si è svolta una conferenza dai contenuti molto significativi, tenuta dal card. Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani.

Oltre ad una precisa panoramica storica delle divisioni, il presule ha illustrato le tappe e i frutti del cammino ecumenico. All’origine delle principali separazioni (tra Occidente e Oriente nel 1054 e all’interno dell’Occidente nel 1517) oltre a serie questioni teologiche ci fu un processo di graduale allontanamento dovuto a diverse modalità di recepire il Vangelo, condizionate anche da forme culturali e contesti politici differenti. Nota a proposito il card. Kasper: “I cristiani non si sono allontanati principalmente a causa delle loro dispute, ma si sono estraniati gli uni dagli altri per il loro diverso modo di vivere”.

Il desiderio di ricostruire l’unità si è manifestato negli anni attraverso incontri e documenti: l’abbraccio tra Paolo VI e il Patriarca Atenagora il 7 dicembre 1965; l’Unitatis redintegratio, documento del Concilio Vaticano II nel 1964; la Ut unum sint di Giovanni Paolo II nel 1995; la Dichiarazione Congiunta sulla dottrina della giustificazione del 1999.

Papa Francesco ricorda ancora che “oggi esiste anche l’ecumenismo del sangue. Quando i terroristi o le potenze mondiali perseguitano le minoranze cristiane o i cristiani, non domandano: Ma tu sei luterano? Tu sei ortodosso? Tu sei cattolico? Tu sei riformato? Tu sei pentecostale?, no. Tu sei cristiano”.

I martiri indicano dove è Gesù. Il nostro Gesù.

 

 




Rubrica di Nuovo Progetto

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