Le strade del cambiamento

Pubblicato il 10-08-2011

di Redazione Sermig

A cura della redazione - Il sindaco di Torino Sergio Chiamparino interviene al sesto e ultimo incontro dellUniversità del Dialogo  che quest'anno ha sviluppato il tema del Mondiale dei Giovani: Squarciamo il buio. Alcune pillole del suo intervento danno conto della sua lunga esperienza a servizio della città e dei cittadini.
 
 
Mi sono innamorato della politica e credo di esserlo ancora. Ti innamori della politica se hai voglia di provare a misurarti con te stesso. Ho imparato limportanza di buttare il cuore oltre lostacolo. La politica è cultura è studio, non è solo una tecnica di gestione del potere. Le riforme di sistema non sono mai quelle che creano il miglioramento della vita delle persone, ma quelle che registrano cambiamenti già avvenuti. Contano le persone, la volontà di mettersi in gioco, poi con le buone leggi si può innescare un circuito virtuoso. La qualità in politica si raggiunge se ognuno fa il proprio dovere. Oggi è in voga la parola diritti, ma questo non vuol dire che non ci siano più doveri. Qualità in politica significa prendersi la responsabilità delle decisioni.

Sergio Chiamparino all'Università del DialogoIn politica i messaggi di valore o sono interpretati da comportamenti coerenti o la gente non ci crede più. L'individuo è decisivo per affermare qualsiasi messaggio, qualsiasi politica. L'Italia non è un Paese dove la meritocrazia è esaltata. La nostra è una società dove il canale familistico prevale sul canale meritocratico. Un Paese dove si afferma la meritocrazia è un Paese dove cè mobilità sociale.


L'Europa è un continente vecchio che ha paura di perdere quello che ha conquistato. Nella seconda metà del secolo scorso l'Europa è il luogo dove si è raggiunto il livello più alto del rapporto tra benessere, sua distribuzione e libertà individuale mai raggiunto nella storia dellumanità. Il nostro è un mondo che produce più debito che ricchezza, che invecchia, che ha paura di perdere quello che ha conquistato, che ha paura dellaltro che arriva da fuori. In un contesto del genere è più difficile che ci sia chi ha la capacità strategica di aprire nuovi squarci. Cambierà quando ci sarà qualcuno in grado di ridare speranza di crescita altrimenti sarà inevitabile che la tendenza sarà di cercare di chiudersi su se stessi. La nostra è un'epoca più malinconica che drammatica.

Nella macchina della politica tutto rischia di omologarsi al livello più basso. I giovani devono cercare di battersi per far passare le loro idee, devono fare battaglia, lotta culturale e politica. Io conosco solo questo modo per far avanzare la politica intesa come servizio pubblico e funzione utile per la società. Potessi dare un consiglio cercherei di dire ai giovani: fate delle battaglie politiche.

Rispetto al passato la società è profondamente maturata. La politica deve essere capace di interpretare questo grande cambiamento. Per la Torino del 2020 serviranno infrastrutture, politiche di coesione sociale. Siamo una città vecchia che deve favorire il ringiovanimento. Torino ha una base industriale forte. Lì dobbiamo fare di più per fare emergere risorse nel sistema dei servizi alla produzione.
a cura della redazione
 
 
 
 

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