Casa fra le case

Pubblicato il 11-04-2016

 

“Siamo qui per aiutare!”. Mentre scandisce questa frase, Miguel sta riempiendo un secchio d’acqua e gli versa dentro un po’ di detersivo per pavimenti. Nel frattempo, Tatiane si lega i capelli prima di metter mano allo straccio ed immergerlo nel secchio. Marco e Antonio Carlos spostano gli ultimi tavoli dal centro del salone per far posto alle sedie e la signora Salete prepara il cafezinho di metà mattina. Fuori c’è il mondo, le case, il baretto, l’asfalto, gli uffici, l’accampamento dei poveri. Nessuno se ne accorge, ma quel piccolo popolo all’opera, formato da un senza casa, una studentessa, un monaco, un pensionato e una nonna, è forse l’embrione di qualcosa di nuovo che sta nascendo.

Sono i preparativi per la celebrazione che il 27 febbraio 2016 sancirà l’avvio della prima parrocchia affidata al Sermig-Fraternità della Speranza, nella chiesa della Madonna di Casaluce, eretta 116 anni fa da un gruppo di immigrati del casertano che si insediarono in fondo a Rua Caetano Pinto, nel Brás, a San Paolo. La prima cappella era una casa tra le case, ma una casa di luce perché custodiva la replica dell’immagine mariana e alcune sedie per i devoti del quartiere, fedeli in una terra straniera. Poi, iniziò la costruzione di quella che oggi continua ad essere una chiesa piccola ma conosciuta in tutta San Paolo perché ospita la più antica festa italiana della metropoli.

Ora tocca a noi far crescere questa casa tra le case, per farla diventare accessibile a chiunque, per servire tutti, animata dal contributo di ognuno: il mondo, le case, il baretto, gli uffici, l’accampamento dei poveri, nessuno escluso. Dobbiamo solo seguire il vento di questi primi 20 anni di Brasile, di questi primi 50 anni di Sermig, che ci hanno insegnato che tutte le cose, e tutte le case, anche le più impossibili, nascono e si trasformano sempre a partire da ciò che si può fare. Di ciò che non si può, se ne occupa Lui.

 

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