Il Regno di Dio

Pubblicato il 15-02-2012

di dom Luciano Mendes de Almeida

Gesù ha creato la Chiesa per servire l’umanità, per condurla al regno.

 



Tom Bower, Il Regno di DioGesù aveva la passione per il Regno di Dio. Non di regni come ne esistevano ai suoi tempi, ma di un Regno differente, l’unico vero: la realizzazione del sogno del Padre. Una civiltà di fratelli, figli di Dio. La legge di Dio conosciuta e amata nel cuore, nell’intimo della coscienza. Il rispetto, l’attenzione reciproca, la stima, il perdono, la riconciliazione dei cuori. Tempi di giustizia e di pace. Ma che cos’è il Regno di Dio? È il sogno che Dio ha per gli uomini: che tutti siano membra di un grande corpo e che tutti possano sfruttarne le ricchezze. Questo è il Regno di Dio. La passione per il Regno - la felicità nella comunione piena con Dio per tutti - non è solo un’attesa che riguarda il futuro, è anche l’attesa che venga ad essere già qui l’inizio, il termine, il segno del Regno.

È perché questo si verifichi che Gesù è venuto sulla terra, una terra insanguinata, bruciata, svuotata di vita, senza speranze. È venuto a dare testimonianza della verità e dell’amore, a predicare la buona notizia della misericordia del Padre, a dare la vita come prova di amore, attraendo così i cuori all’evidenza dell’amore, alla conversione, alla libera risposta, alla gratuità della misericordia. Il popolo di Dio radunato nella Chiesa è costituito dai battezzati e da battezzati siamo chiamati ad aiutare gli altri a vivere la vita nuova di Gesù. È possibile vivere la Chiesa in questa prospettiva. Prima colui che stava in alto nella scala sociale godeva di determinati onori, privilegi e poi, sotto di lui, venivano i servitori.

Henry Martin, Il buon samaritanoGesù invece vuole che il popolo di Dio sia capace di compiere la sua missione verso il bene, e solo poi che ci siano dei predicatori, dei ministri dell’eucaristia, dei pastori che radunino il popolo. Al primo posto deve collocarsi la missione del popolo di Dio: far vivere all’umanità il grande messaggio di Gesù, il Regno. Oggi nel mondo i cattolici sono il 17%, dunque circa un miliardo, ma l’83% non lo è. Un dato che fa pensare. Essendo noi nati in Italia o in Brasile, nazioni cattoliche, pensiamo che tutti lo siano, ma non è così. Quando sono andato in India, per esempio, mi avevano avvisato che per quel popolo i cattolici, i cristiani sono inesistenti. Gesù dunque parlava del disegno del Padre - l’amore misericordioso per tutti gli uomini - e ha creato la Chiesa per servire l’umanità e condurla al Regno. Che cos’è la Chiesa? È il seme di questo bene che è il Regno o, se vogliamo, è l’inizio, il segno del bene. È importante capire questo punto: noi siamo chiamati a servire l’umanità, siamo servitori di tutti gli altri. Non dobbiamo dire: “Io sono nel Regno, io sono nella Chiesa, quindi io sono salvo”.
James B. Janknegt, Il ritorno
Non è così che Gesù la pensava. Voleva che noi fossimo come Lui capaci di aiutare gli altri. Diceva: “Io, vedendo questo popolo, so che ho altre pecore che non sono qui, che devo portare dentro il mio ovile”. Quando verrà in pienezza il Regno di Dio? Per ora l’importante è viverne l’attesa, nella convinzione interiore, nell’apertura agli altri, nella pazienza, nella sofferenza.
La Madonna vuole che il Regno di Gesù, dove tutti sono invitati a vivere da fratelli e sorelle, si realizzi già in questo mondo e invita i suoi figli ad accogliere il messaggio di Gesù di una vita piena.
Il Signore e la Madonna condurranno sempre i nostri passi a servizio del Regno di Dio.
 

dom Luciano Mendes de Almeida
da Nuovo Progetto maggio 2009


 

 

 

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