Il foulard tra storia e mito

Pubblicato il 08-11-2016

di Elisa D’Adamo

di Elisa d’Adamo - Quando si parla di foulard non si può non pensare all’iconico carré di Hermes, 90X90 cm di pura seta, accessorio elegante, pratico e di classe, amato da intere generazioni di donne. Il termine francese foulard significa letteralmente fazzoletto di seta. Ma prima che elemento di moda, questo è stato un indumento d’uso pratico, veniva infatti indossato dagli uomini, in ambito militare, per proteggere la gola dal vento oppure come segno del loro grado o simbolo di appartenenza ad un gruppo. Sempre grazie al suo spirito pratico, venne poi usato dalle donne in ambito contadino per proteggere il capo dal sole oppure per nascondere una scollatura non adatta alle funzioni religiose.

All’inizio del Novecento questo accessorio cominciò ad essere utilizzato come tale: un tocco di classe per rendere il look più personale e raffinato, senza tuttavia perdere la sua funzionalità. Grazie ai marchi francesi Hermes, Dior, Yves Saint Laurent e alle case di moda italiane Ferragamo, Gucci e Roberta di Camerino, questo piccolo pezzo di stoffa, in seta, cotone o lana leggera, divenne arte e attitudine, in grado di esaltare la femminilità di ogni donna. Verso la fine degli anni ’60, il foulard diventò ancora più versatile e indossato in differenti modi: annodato al collo, sistemato attorno ad un cappello a larghe tese, legato come ornamento ai manici della borsetta, utilizzato in vita come una fusciacca o in testa come un cerchietto. Nell’immaginario collettivo si ricordano grandi amanti di questo elegante fazzoletto.

Intramontabili attrici come Audrey Hepburn e Grace Kelly e grandi protagoniste della storia contemporanea come Jacqueline Kennedy Onassis e Lady Diana Spencer, hanno consacrato questo accessorio, facendone quasi una firma di stile. Le origini del foulard di Hermes risalgono a quello che un tempo veniva chiamato Ritratto Tessuto, nome che veniva dato a questo semplice quadrato di seta destinato alla moda maschile, che nacque a Lione intorno a 1770. I temi trattati e rappresentati erano quelli militari e quelli relativi alla vita civile, ai fasti e alle imprese dell’Epopea Napoleonica.

Nell’Ottocento il foulard prese poi il nome di fazzoletto da collo, spesso stampato con motivi satirici e pedagogici, rimase in voga per tutto il secolo. Cadde poi in disuso fino a quando il capostipite della terza generazione Hermes decise di traghettare questo vetusto accessorio della moda maschile all’interno del guardaroba delle signore parigine.
Il primo foulard al femminile della Maison venne realizzato nel lontano 1937, con il titolo Jeu des Omnibus et Dames Blanches, un carré che prese ispirazione da un gioco da tavolo molto popolare nella seconda metà dell’Ottocento, simile al nostro gioco dell’oca. Sin da allora i temi cari alla casa di moda francese furono i cavalli, le carrozze, le selle, la natura, nonché i rimandi alla moda e al mondo parigino. Negli anni, per la realizzazione di questo prezioso accessorio, scesero in campo importanti illustratori come Hugo Grygkar e Philippe Ledoux e grandi artisti come Henri Matisse e Salvador Dalì che, con abilità ed estro creativo, resero il foulard un oggetto al limite tra moda e arte.







Rubrica di NUOVO PROGETTO

 

 

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