Basilio e la Presenza

Pubblicato il 26-06-2016

di Flaminia Morandi

Icona di Basilio Magno risalente al XV secolo e conservata presso il Monte Athosdi Flaminia Morandi – “Il cristiano non stia in ansia per le difficoltà, distratto dalla fiducia in Dio. Si faccia coraggio invece, perché il Signore è presente, provvede a tutto ciò che lo riguarda, gli dà forza per ogni cosa, e lo Spirito Santo gli insegna ciò che deve rispondere agli avversari”. Non ha dubbi Basilio di Cesarea, il fondatore dei primi cenobi della storia della Chiesa: solo vivere, attimo per attimo, alla presenza di Dio rende possibile osservare i comandamenti.

La non-distrazione dalla presenza viene prima di tutto: da distratti non è possibile vivere il Vangelo. Nelle Regole di Basilio la distrazione è quasi un’ossessione. Per dirla si inventa addirittura un neologismo, il verbo greco meteorizo, usato una volta sola da Luca nel suo Vangelo, quando dice: Non preoccupatevi di ciò che mangerete e berrete. Cioè: non distraetevi dalla ricerca del Regno con il pensiero di quello che mangerete e berrete.

La distrazione è l’ostacolo principale all’unico fine della vita cristiana: fare la volontà di Dio, “il piacere a Dio”, secondo un’altra ricorrente espressione di Basilio. Solo la non-distrazione fa concentrare tutte le energie sulla meta, diventare t e m p i o dello Spirito Santo. Anche se la prima fondazione di san Basilio di Cesarea era stata in un luogo solitario dell’Elenoponto (per intenderci, una regione della Turchia dalla parte opposta a Bodrum, dove si è arenato il corpo del piccolo migrante siriano Aylan) le successive case furono metropolitane, installate nelle periferie delle città, come Cesarea.

La vita quotidiana era ritmata sul lavoro, la preghiera, l’ospitalità e il servizio ai poveri. Erano comunità doppie, con fratelli e sorelle. Ogni cenobio era guidato da un priore al quale si riconosceva il carisma del discernimento, e che veniva mangiato dalle domande dei monaci. E c’era pure qualcuno che in assenza di registratori, scriveva velocemente domande e risposte.

Facciamo un salto nella storia e spiamone qualcuna. È possibile non distrarsi mai? E come si fa? “È possibile, lo dice il salmo 24: I miei occhi sono sempre rivolti al Signore, e il salmo 15: Vedevo sempre il Signore accanto a me, sta alla mia destra perché io non vacilli. Come si fa? Non concedendo all’anima neanche un attimo di ozio e ringraziando per ogni cosa”.
Eh già, ma da dove vengono le distrazioni? E come correggerle? “Vengono dalla pigrizia della mente che si occupa di ciò che non è necessario, risponde Basilio. E se la mente cede alla pigrizia e alla disattenzione è per mancanza di fede”.
Per mancanza di fede? “Sì, fede nella presenza di Dio che è sempre qui accanto a ciascuno e scruta il cuore e i reni”. I reni sì: il più profondo del profondo interiore dove si annida quello che non osiamo confessare a noi stessi. Quello deve uscire allo scoperto perché ciascuno diventi tutto di Dio!




 

Rubrica di NUOVO PROGETTO

 

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