Progetto "Perù, io ci sto..."

Pubblicato il 12-06-2012

In un luogo nascosto, per servire con fedeltà e creatività i bambini più deboli 

Paese: Perù
Partner: Associazione Divina Provvidenza, Marisa Ferreri
Località: Quillabamba
Periodo: 2010- 2012 e a continuare

Contesto: Quillabamba è una cittadina di circa 40.000 abitanti, nella zona di Cuzco. Tagliata fuori però dai circuiti turistici, è raggiungibile in 7-8 ore unicamente per una tortuosa strada asfaltata solo per i primi  chilometri, e tartassata dalle piogge: dai 3300m di Cuzco si valica oltre i 4000, e si scende fino ai 1200 metri, sul versante della montagna che degrada verso la Selva peruviana, e poi l’Amazzonia. L’economia è per la massima parte agricola, con condizioni ideali per la frutta, il the, il caffè e il cacao. Ma l’isolamento priva i piccoli coltivatori di un mercato di sbocco; il modesto commercio passa attraverso grandi intermediari che lasciano loro ben poco. Il turismo non arriva fin lì, benché i luoghi siano splendidi.

La gente vive quindi molto alla giornata. E i problemi della sopravvivenza si ripercuotono sull’unità delle famiglie. I servizi essenziali, scuola, salute, sono quasi per nulla gratuiti. Molti restano esclusi: quelli che maggiormente ne avrebbero bisogno, per crescere, e poter vivere in maniera dignitosa.

Finalità: Il desiderio di Marisa e di tutti i suoi amici di continuare a farsi Provvidenza per i ‘piccoli’ della loro terra è… incontenibile. Come SERMIG desideriamo di cuore poter essere loro accanto, per tutto quanto potrà essere possibile, in piena comunione dello spirito che anima questa missione:
- aiutando con risorse, per il sostentamento delle opere, degli ospiti e delle situazioni che si incontrano;
- sviluppando assieme idee e soluzioni tecniche per le diverse necessità, affinché in loco possano essere gestite in autonomia
- mettendo a disposizione attrezzature e materiali utili: materiale sanitario, elettromedicali, carrozzelle, attrezzature di riabilitazione; materiale scolastico ed educativo; attrezzi da costruzione e utensili di ogni genere per i laboratori, incluse macchine da cucire, personal computers…

 

Realizzazioni:
Su poche cose, molta volontà e sapienza, le opere dell'Asociación Divina Providencia a Quillabamba sono oggi diverse:

- l’asilo è stata la prima realizzazione. Con più di una sessantina di bambini e bambine, con molte storie diverse e purtroppo con un comune denominatore di miseria, e abbandono. E’ organizzato in un fabbricato nella cittadina, reso dignitoso e adeguato alle necessità dei piccoli, con un giardinetto e alberi da frutta in cui stare in tranquillità e sicurezza. E’ da sempre il luogo di incontro con persone e le loro situazioni, dove si ascolta, si accoglie nel miglior modo possibile.
- la clinica è nata dalla petizione di un centinaio di ammalati e portatori di handicap, sul terreno di campi di calcio in disuso. E’ stato costruito e messo in funzione un piccolo ospedale: locali di accettazione, visita  preliminare ed infermeria, due piccoli reparti di degenza con servizi e docce e poi palestra e attrezzature per la fisioterapia e la riabilitazione motoria, piscina per l'idroterapia, locali di terapia occupazionale e di supporto al tutto. Funziona a pieno ritmo: vi vengono praticate cinquecento terapie al mese, oltre alle molte consultazioni, e si fa di tutto un po' a beneficio di coloro che non hanno la possibilità di avere altri soccorsi sanitari.
- a distanza di qualche anno è emersa, come esigenza primaria, la realizzazione della scuola elementare, per i bambini che concludevano l’asilo e altri. E’ stata realizzata, poco fuori della città, a Macamango, con edifici semplici ma accurati e funzionali. Una scuola elementare, con la capacità di gestire sei classi – ciascuna di una quindicina di bambini/e tra cui alcuni disabili - inserendovi dei ragazzi altrimenti abbandonati a loro stessi, per donare alla città una generazione di ragazzi, con un certo grado di istruzione ma, soprattutto, con la coscienza che si può e si deve vivere con un livello sociale migliore di quello che i loro genitori hanno potuto avere. Perché nei sei anni di scuola e convitto, hanno potuto vivere cosa significa la pulizia, l'ordine, la cooperazione, il vivere comune, la disciplina, la comprensione per gli altri. Grazie anche a maestre pagate come tali, ma in realtà si rendono disponibili in ogni momento della giornata.
-Alla conclusione della scuola, ad alcuni ragazzi più dotati si cerca di offrire una borsa di studio per continuare; per gli altri è importante creare alternative di lavoro, quanto più possibili stabili e durature. L’idea è cercare di avviare dei ‘laboratori’ e costruirvi attorno opportunità. Nella scuola-convitto di Macamango, ne sono stati avviati alcuni, stimolanti per la formazione dei bambini che li frequentano: sartoria, cucina, computers, allevamento di piccoli animali. Per generare risorse, ma soprattutto intanto formare una mentalità aperta ad un concetto di attività diverso dal bracciantato precario che è tuttora il più diffuso nella zona. Frutto anche di creatività individuale, così come di lavoro di gruppo.
Fare sviluppare, ampliare e crescere queste iniziative è costruire il futuro della comunità.

 

Come SERMIG, a sostegno di queste opere, è stato possibile intanto condividere la possibilità di applicare alcune realizzazioni tecniche della Re.Te.:
- un piccolo impianto di potabilizzazione acqua ad osmosi inversa, della capacità di 120 l/ora, per provvedere quanta ne necessita all’asilo, alla scuola e alla clinica;
- un apparecchio per la produzione di ipoclorito di sodio attraverso elettrolisi: per l’igiene delle opere, e aiutare anche per qualche necessità della comunità locale;
- è stata costruita ed avviata, assieme ai ragazzi, una struttura per la coltivazione idroponica, fatta perlopiù di materiali di recupero, dunque a costo molto basso: diventa così possibile praticare in maniera efficace l’orticoltura anche in assenza di terreno adatto (quello della zona è piuttosto povero, sebbene la vegetazione tropicale appaia rigogliosa). L’esperienza appare replicabile con relativa facilità.
- Dalla disponibilità di una amica professoressa, che recandosi in loco ne ha valutato la fattibilità tecnica ed economica, è una nuova iniziativa per la produzione di ‘blocchi mattone’ in terra cruda stabilizzata: materiale da costruzione che è valida alternativa al tradizionale adobe, con caratteristiche ben superiori. Un artigiano locale ha costruito il modello di pressa studiato per la produzione dei mattoni – sostenuta in parte anche in termini di risorse. Nel frattempo, alcuni tesisti della Facoltà di Architettura hanno trascorso un tempo a Quillabamba e dintorni, per studiare le tecniche costruttive e progettare diversi possibili edifici: casette per famiglie, edifici per progetti delle municipalità della zona. Il laboratorio è oggi in funzione; rappresenterà innanzitutto un sostegno per la realizzazione di casette per i volontari che si recano a sostenere le diverse opere, così come per famiglie povere, prive di una dimora dignitosa in cui vivere. E potrà essere una piccola ‘impresa’ per dare lavoro e un reddito a diverse persone, tra cui ragazzi che hanno concluso la scuola.
- è stato possibile inviare un primo aiuto in materiali: materiale scolastico, macchine e materiale per una aula/laboratorio di sartoria, personal computers per una aula/laboratorio di informatica, materiale ortopedico e di riabilitazione per la clinica, e altro.

Erogazioni: 3.160 Euro

Valore globale degli invii di materiali e tecnologie: 5.130 Euro

Beneficiari: L’intera comunità di Quillabamba

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