Oltre Babele

Pubblicato il 08-10-2012

di Andrea Gotico



L’Università del Dialogo riapre i battenti

Ricominciano gli incontri dell’Università del Dialogo del Sermig. La sessione 2012-2013 (sette incontri da ottobre a maggio, un martedì al mese alle 19.00, tranne il primo, eccezionalmente il venerdì) avrà come tema “Oltre Babele. Dal caos alla responsabilità”.


Il tema di quest’anno.
Nell’economia, in politica e nelle relazioni personali, persino nella Chiesa e nello sport, siamo immersi in un clima di rabbia, confusione, disorientamento, scandalo, che per alcuni si traduce nel disimpegno e nell’indifferenza sociale, per altri diventa motivo di protesta, di disfattismo e indignazione. Alla base di questi sentimenti ci sono la sfiducia e la delusione. Da un lato, viviamo diffidenza, rifiuto, incapacità di vedere l’altro per quel che è come persona. Dall’altro, ci sentiamo deprivati, relegati, emarginati, esclusi. In entrambi i casi non si vive speranza; ci si nutre piuttosto di avversione. È una sorta di “Babele”. Come nel passo della Genesi, Babele nasce quando nessuno ha più l’autorità morale di dire al male: "Fermati!".

“Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole. Emigrando dall'oriente gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilirono. Si dissero l'un l'altro: "Venite, facciamoci mattoni e cociamoli al fuoco". Il mattone servì loro da pietra e il bitume da cemento. Poi dissero: "Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra". Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo. Il Signore disse: "Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l'inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro possibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro". Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra. » Genesi 11,1-9

Di fronte al caos, le parole non bastano, servono gesti concreti. Senza risposte concrete, anche i migliori sentimenti appaiono vuoti ed effimeri. Parte da questi presupposti il nuovo ciclo di incontri dell’Università del Dialogo del Sermig. Dall’autunno 2012 alla primavera 2013, negli spazi dell’Arsenale della Pace si alterneranno ospiti di ogni orientamento, chiamati a dare risposte, a rendere conto, proponendo una strada di responsabilità come reazione al caos, a partire dalla loro esperienza personale e dai fatti concreti della vita. Fatti che siano segni della possibilità di innescare e realizzare un cambiamento in forma sostenibile e replicabile. Cercheremo di accompagnare le parole con gesti concreti ed evidenti che coinvolgeranno il pubblico: azioni di solidarietà, adesione ad iniziative di educazione per i giovani ecc… Responsabilità vuol dire proprio rendere conto delle proprie azioni, “dare risposte”. E “responsabilità”sarà la parola chiave che ci guiderà. Cercheremo di mettere ancora una volta al centro i giovani, convinti che davvero “un pugno di giovani può cambiare il mondo”.

Giovani credibili e veri possono cambiare il mondo se entrano in una logica nuova. Se accettano il lavoro che nessuno vuol fare o inventano lavori nuovi. Se non si lamentano. Se diventano imprenditori di sé stessi e dei propri amici. Se capiscono e aiutano a capire che è nell’interesse di tutti pagare le tasse e rispettare le regole. Se risvegliano la vita nei loro coetanei che si sono arresi, che non hanno più voglia di lottare. Con giovani così il mondo si può cambiare. Ma serve chiarezza, serve andare oltre Babele cercando risposte concrete e assumendosi ognuno le proprie responsabilità. Cercheremo di ragionare sui sentimenti di confusione e rabbia che ci dominano, ma soprattutto sugli strumenti necessari ad uscire da questa situazione, lasciando sempre l’ultima parola alla speranza.

More info: Università del Dialogo

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