Giovanni Ricci, Giorgio Bazzega, Andrea Coi

Pubblicato il 29-04-2016

di Redazione Sermig

Non basta dire perdono. Per una giustizia dell'incontro.
“Ho capito che la violenza con cui costruisci una società te la ritroverai poi sempre accanto”. “Solo da adolescente ho focalizzato il dolore che mi ha fatto desiderare di uccidere gli assassini di mio padre”. "Ad odiare si sta male e non si finisce mai, io non volevo più star male". Le parole di un ex brigatista e di due vittime della lotta armata nei cosiddetti “anni di piombo” sono riecheggiate ieri sera nell'auditorium Helder Camara dell'Arsenale della Pace, durante l’ultimo incontro della sessione 2015-2016 dell'Università del Dialogo Sermig, "Non basta dire perdono. Per una giustizia dell'incontro", promosso e organizzato assieme all’Eremo del Silenzio di Torino ed alla onlus Essere Umani.

E proprio l’incontro è stato il tema al centro della serata, declinato nei suoi aspetti più profondi dai numerosi ospiti che hanno emozionato con la propria testimonianza i presenti nella sala, come sempre affollatissima.
Stimolati dalle domande preparate dai giovani con il coordinamento dei conduttori Matteo Spicuglia e Monica Canalis, Giovanni Ricci, figlio di Domenico, carabiniere della scorta di Aldo Moro ucciso con lui in via Fani, Giorgio Bazzega, figlio di Sergio, agente di polizia assassinato nel 1976 nel corso di un arresto in cui morì anche il brigatista Walter Alasia e Andrea Coi, ex membro delle Brigate Rosse, hanno raccontato la loro esperienza di vittime e protagonisti della lotta armata.

L’obiettivo non era parlare degli anni di piombo facendone un ritratto storico, ma offrire un’occasione per incontrare storie di dolore e sofferenza, condividere percorsi di vita molto intensi, ferite private diventate per forza di cose anche pubbliche che si sono aperte all’incontro reciproco e alla speranza. Per ricostruire un'umanità perduta.

Con loro sono intervenuti i padri gesuiti Giancarlo Gola e Guido Bertagna e i membri del gruppo “Primi Terzi”, Pietro Bosco e Mattia Fachino.
E' stata un'intensa, coinvolgente testimonianza sul percorso di riconciliazione che essi seguono da otto anni, sostenuti dai padri Gola e Bertagna e dal gruppo dei Primi Terzi, assieme a loro come testimoni del cammino. Cammino che è stato raccolto e raccontato nel volume “Il libro dell'incontro. Vittime e responsabili della lotta armata a confronto" a cura di Guido Bertagna, Adolfo Ceretti, Claudia Mazzucato (Il Saggiatore 2015).

Ecco anche le prime foto e il video dell'incontro.

foto A.Gotico NP

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