Abramo, che ne pensi?

Pubblicato il 25-01-2013

di Aldo Maria Valli

di Aldo Maria Valli - Leggi ad personam, un problema non solo italiano: il caso degli Stati Uniti.

Sono settantatré i membri del Congresso americano che hanno beneficiato di misure da loro stessi promosse in qualità di legislatori. È quanto emerge dall'analisi dei redditi e dei patrimoni di tutti i 535 membri di Camera e Senato negli Stati Uniti condotta in due diverse puntate dal Washington Post.
Le norme etiche introdotte negli anni settanta, e ammorbidite rispetto a quelle originali scritte in risposta allo scandalo del Watergate, consentono a deputati e senatori di promuovere leggi da cui poi potranno trarre beneficio, a un solo patto: che loro non siano gli unici ad avvantaggiarsene e che i benefici vadano anche a persone o società dello stato in cui i parlamentari sono stati eletti.

In questa categoria rientrano tutti i casi esaminati, a partire da quello di Dennis Cardoza, deputato democratico della California, che ha acquistato sette cavalli da corsa subito dopo aver promosso nel 2008 una legge che diminuiva in modo significativo il carico fiscale per i proprietari di cavalli di razza destinati alle competizioni.
"Amavo i cavalli da corsa sin da quando ero bambino e andavo regolarmente alle corse con mia madre. Dopo la sua morte nel 2007, ho usato parte dell'eredità per acquistare gli animali di cui eravamo entrambi appassionati”, ha spiegato Cardoza, che nel frattempo ha rassegnato le dimissioni dal Congresso per lavorare a tempo pieno per l'associazione dei proprietari di cavalli da corsa della California.

Cardoza ha precisato di aver ripetutamente chiesto il parere della commissione etica e di aver ricevuto il via libera. In effetti la commissione etica di entrambe le camere viene interpellata molto spesso. Fra il 2007 e il 2011, i legali delle due commissioni hanno fornito almeno 2.800 pareri scritti, inviato 6.500 e-mail con consigli ed espresso pareri al telefono 40 mila volte. La commissione dà consigli, ma raramente prende provvedimenti. Tanto che questi organismi sono definiti di protezione piuttosto che di controllo. Il problema delle leggi ad personam dunque non è solo italiano. Negli Stati Uniti tuttavia è stato affrontato pragmaticamente. Che i politici possano muoversi anche per interessi personali viene dato per scontato: l’importante è che l’azione sia condotta alla luce del sole e che altre persone e altre categorie sociali possano ottenere qualche giovamento dai provvedimenti legislativi in questione. C’è da meditare.

L’INVIATO – Rubrica di Nuovo Progetto

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