Voci giovani

Pubblicato il 28-05-2013

di Chiara, Irene, Marco, Chiara

di Chiara, Irene, Marco, Chiara - Spiritualità, Vangelo, Chiesa. La riflessione di quattro amici dell'Arsenale della Pace.

CHIARA

La mia famiglia mi ha cresciuta cercando di educarmi alla fede e a tutto ciò che essa comporta. Ho seguito il percorso catechistico proposto dalla mia parrocchia e anche dopo la cresima ho continuato a frequentarla. Pian piano, ho visto sempre meno ragazzi della mia età in chiesa e con gli anni la situazione è peggiorata: a scuola era difficile affrontare argomenti del genere, mal sopportati da parecchi e addirittura a volte dagli insegnanti.

Spesso le persone che credevano venivano accusate di essere bigotte, di non usare la propria intelligenza, eccetera. Della Chiesa venivano, e ancora vengono, messi in luce i difetti, gli errori, le mancanze.

Poi però, ho incontrato ragazzi e ragazze con una fede pulita e sincera, che nel cuore hanno mille domande e cercano le risposte in Dio, andando controcorrente e avendo il coraggio di ammettere che il vuoto che spesso sentiamo dentro può essere riempito solo da qualcosa di più grande.

Questi incontri mi hanno fatto capire che la fede è un mezzo fondamentale per rispondere alle domande, alle necessità di ognuno. Perché allora tanti giovani se ne allontanano? Forse è arrivato il momento per tutti di fare una revisione del proprio operato e dei messaggi che la Chiesa, direttamente ma soprattutto indirettamente, manda ai giovani.

IRENE

Fede. Avere fiducia e fidarsi, soprattutto affidarsi, lasciarsi andare. Imparare ogni giorno di più a sentire la presenza di Dio accanto, nelle situazioni, nelle persone: tutto quanto assume un significato nuovo, anche le sconfitte, le mancanze e le perdite possono colorarsi di nuove sfumature, possono inaspettatamente rivelarsi fonte di una forza che non avremmo scoperto in altro modo.

Non credo che la fede si raggiunga mai pienamente, non è uno stato ma un’evoluzione: una continua ricerca, un cammino che ti chiede ogni volta di metterti in discussione, di mettere in gioco te stesso fino nel profondo ma con la sicurezza di trovare il caldo abbraccio di un Padre alla fine del percorso.

Possiamo concretizzare la fede attraverso il servizio, ovvero il donarci agli altri, facendo qualcosa per loro e adoperandoci per la giustizia, anche nel nostro piccolo con coloro che incontriamo durante il giorno, donando un sorriso col cuore o regalando il nostro tempo per ascoltare chi ci sta attorno.

MARCO

La fede oggi non è che una credenza popolare, più movimento culturale delle vecchie generazioni che non vera e propria passione verso il Signore. Insomma credere è passato di moda. Andare a messa la domenica è un passatempo da anziani, non bestemmiare e criticare i ragazzi che lo fanno è solamente da bigotti.

A questo è associata oggi la fede, a una vecchia usanza, un po’ come quella dei pantaloni a zampa di elefante. Tanti ragazzi che conosco scelgono di essere agnostici piuttosto che affidarsi alla Chiesa cattolica che perde di credibilità a causa dei numerosi scandali e degli eccessi.

Alla Chiesa manca la novità che cercano i giovani, dei padri spirituali, mentori e esempi che gli mostrino quanto sia importante Dio nella vita. Cose che ho trovato grazie all’anno che ho passato negli USA, dove ho riscoperto la mia fede come qualcosa di diverso.

La fede per me è un cammino. Un avvicinarsi lento alla figura del Signore. In questo modo la preghiera diventa dialogo e crescita personale. Il metodo di preghiera, il livello organizzativo degli oratori, la grinta dei pastori giovanili (responsabili degli oratori nella Chiesa protestante) nel coinvolgere i ragazzi nella lettura della Scrittura e nel convincerli a partecipare alla funzione della domenica invitando i loro genitori è qualcosa di assente nel mondo cattolico.

CHIARA

Secondo me avere fede significa credere in Dio e vivere la vita con uno sguardo diverso.

Aver fede mi aiuta nelle scelte di ogni giorno, da quelle più importanti a quelle meno.

Quando mi trovo in difficoltà mi chiedo: “Cosa vorrebbe Dio da me?”. Non sempre è facile avere delle risposte, ma solo il fatto che mi sto ponendo la domanda è già un inizio.

Mi rendo conto che nella mia realtà di paese fatico a trovare punti di riferimento che mi aiutino in questo cammino. Anzi! Sembra quasi che la maggior parte delle persone remi contro.

Non mi sento incoraggiata quando vedo che spesso siamo noi giovani a dover trovare linee guida che ci aiutino in questo percorso.

La mia fortuna è stata ed è quella di avere dei buoni amici e delle persone vicino a me che hanno una fede salda. Il fatto di potermi confrontare con loro anche quando ho dubbi e insicurezza mi aiuta e mi sostiene.

Speciale - La fede ha una mano in più 5/6

L’uomo e Dio, l’Occidente e la fede, l’indifferenza che si fa spazio specie tra i giovani. Ma le statistiche non rendono ragione ad una sete di Dio che continua ad esistere. C’è un vissuto di fede che scorre attraverso mille rivoli. In ogni angolo del mondo, in ogni piega del cuore, nonostante tutto. Percorsi di fede reali, concreti. Oggi, come ieri, possibili.

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