Brasile, il boom delle sette

Pubblicato il 25-07-2013

di Aldo Maria Valli

di Aldo Maria Valli - È un gigante sempre più ricco, sempre più florido, ma forse sta perdendo l’anima. La sua anima cattolica. È il Brasile, i cui tassi di sviluppo economico sono inversamente proporzionali a quelli dei cattolici presenti nella società. Infatti, a fronte di un boom economico senza precedenti si calcola che su una popolazione di 190 milioni di abitanti almeno 70 milioni abbiano lasciato il cattolicesimo per aderire a nuove sette, soprattutto di tipo neopentecostale. In vent’anni la diminuzione è stata di circa il 15 per cento, così che oggi solo il 68 per cento dei brasiliani dichiara la propria appartenenza alla Chiesa cattolica, mentre all’inizio degli anni Novanta la quota era dell’83 per cento.

Secondo dati dell’Università Cattolica di San Paolo, dal 2001 in Brasile l’emorragia di cattolici è stata pari a 600 mila fedeli ogni anno, mentre le sette pentecostali, o neopentecostali (universo molto variegato), hanno incrementato costantemente la loro popolarità, tanto da essere seguite da più di trenta milioni di fedeli e da annoverare nelle loro file decine di deputati e senatori che siedono in parlamento.

Il fenomeno delle nuove sette riguarda l’intera America Latina, dove i neopentecostali continuano ad attirare adepti, colpiti favorevolmente da un’appartenenza più calda, più intensa, mentre la Chiesa cattolica viene accusata di essere troppo istituzionale e in molti casi distaccata dalla vita delle persone.

Cerimonie molto spettacolari, gestite da predicatori carismatici, e riti dominati da un facile miracolismo: questo il mix che attira le masse, con il contributo di televisioni che portano le immagini in tutte le case e incrementano la diffusione dei culti.

Emblematico il caso di Edir Macedo Bezerra, sessantasette anni, fondatore nel 1977, a Belo Horizonte, della Chiesa Universale del Regno di Dio (Igreja Universal do Reino de Deus), della quale si è autoproclamato bispo, ovvero vescovo. Nato a Rio de Janeiro in una famiglia cattolica ma diventato leader della sua nuova Chiesa dopo aver viaggiato negli Stati Uniti e aver appreso le tecniche della tele-evangelizzazione e del marketing religioso, ora è a capo di un impero.

Macedo, che ormai da anni risiede a New York, dispensa il suo verbo anche attraverso un blog e gestisce un impero editoriale, considerato che i suoi trentaquattro libri hanno venduto più di dieci milioni di copie. Miliardario, è stato accusato di riciclaggio di denaro sporco e di invio illegale di denaro in diversi Paesi attraverso un’agenzia di cambio, ma ciò non gli ha impedito di continuare a ricevere somme ingentissime in donazioni.

Un mondo, quelle delle sette riconducibili al pentecostalismo, ben conosciuto da papa Francesco, che lo ha visto da vicino in Argentina.

The insider - Rubrica di Nuovo Progetto

Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok