Ecumenismo dal basso

Pubblicato il 21-01-2015

di Rossana Gonella

di Rossana Gonella - Dal 18 al 25 gennaio le comunità cristiane di diverse confessioni si sono ritrovate a pregare per l’unità e la comunione di tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo (1Cor 1,2b), guidate dal tema proposto dalle Chiese del Canada Cristo non può essere diviso! (1Cor 1,1-17). Vogliamo chiedere al Signore il dono dell’unità ma ci impegniamo anche a mettere in atto tutte le azioni possibili che possano eliminare o ridurre i motivi di divisione, incomprensione, chiusura che sono ostacolo all’unità e che diventano contro testimonianza, soprattutto verso chi non si professa cristiano.

Da anni il Sermig partecipa al coordinamento torinese Insieme per Graz che vede riuniti membri delle diverse confessioni cristiane, laici e ministri ordinati, per pregare insieme. Ogni primo sabato del mese ci si ritrova in una chiesa (cattolica, riformata o ortodossa) per meditare e pregare la Parola di Dio che viene commentata a turno da un cattolico, da un protestante, da un ortodosso. Siamo anche parte della commissione diocesana per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso. Ma cosa significa credere nell’ecumenismo, impegnarsi per l’ecumenismo? Avere nel cuore il desiderio di cercare sempre ciò che unisce e mai ciò che divide; rinnovare l’adesione al progetto di Dio su di noi mettendo Cristo al centro e quindi ritrovare la comunione tra noi in lui, con lui, per lui. Ma anche molto semplicemente tenere il cuore e la mente aperti alle occasioni di incontro e di dialogo che il Signore mette sulla nostra strada. Nelle accoglienze del Sermig incontriamo e dialoghiamo ogni giorno con cristiani di altre confessioni e offriamo loro la possibilità, se lo desiderano, di utilizzare la cappella, la chiesa e di partecipare ai momenti di preghiera che vi si svolgono quotidianamente.

Ospitiamo molti degli incontri ecumenici cittadini che si svolgono a Pasqua, a Pentecoste, a Natale aprendo le nostre porte per offrire spazi adeguati a concerti, convegni, tavole rotonde. L’ultimo, in ordine di tempo, si è svolto domenica 19 gennaio, proprio nell’ambito delle celebrazioni della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, nell’auditorium dell’Arsenale della Pace. Testimonianze e video sulla decima assemblea del Consiglio Ecumenico delle Chiese a Busan (Corea del Sud) alternati a canti delle diverse confessioni. Un modo per approfondire la conoscenza reciproca, per evidenziare ciò che ci accomuna e far diventare le diversità ricchezze.

Il tema dell’assemblea era Dio della vita guidaci alla giustizia e alla pace: se i cristiani concentrassero davvero i loro sforzi per lavorare insieme per la giustizia, la pace, la custodia del creato, il rispetto dei diritti fondamentali degli uomini e delle donne! La comunione e l’unità diventerebbero tangibili, evidenti e porterebbero frutti enormi per il bene di tutta l’umanità.

Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri (Gv 13,35).

Anche all’Arsenale dell’Incontro in Giordania l’ecumenismo si vive nei piccoli o grandi gesti di attenzione da parte di una comunità verso un’altra. Ogni anno le Chiese ortodosse festeggiano il Natale con le Chiese riformate e la Chiesa cattolica il 25 dicembre, le Chiese riformate e cattolica festeggiano la Pasqua secondo il calendario della Chiesa ortodossa.

Nei primi tempi della nostra presenza in quella terra gli amici ortodossi hanno messo a nostra disposizione il loro pulmino per accompagnare i bambini e ragazzi disabili alla scuola che stava nascendo. Molti dei nostri volontari che frequentano anche gli incontri di preghiera appartengono alle altre confessioni cristiane.

L’ecumenismo non è un tema riservato a qualche addetto ai lavori o a qualche sognatore, utopista… Tutti siamo chiamati a ricercare l’unità, prima di tutto l’unità in noi stessi, poi all’interno delle famiglie, comunità e fraternità, poi l’unità nelle nostre Chiese e tra le Chiese.

Perché tutti siano una cosa sola; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi… Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità” (Gv 17,21.23).

Speciale Liberi Dentro 1/5 - NP Febbraio 2014

Il diritto di credere e di non credere. A che punto siamo? Il cammino tutto in salita della libertà religiosa.

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