Omofantozzi

Pubblicato il 18-05-2016

di andrea

di Andrea Go - Devo dirlo: durante tutto l’arco della mia vita non c’è stata traccia di omofobia. Sì, qualche battutina negli spogliatoi della squadra di calcio, ma niente di più.
Forse sono solo una persona molto distratta oltre che ingenua, ma tra la moltitudine di problemi che ho notato in questo mondo questo mi era proprio sfuggito. Detto ciò l’omofobia esiste per davvero, non sarò certo tra quelli che dicono che non esiste, mio nonno mi diceva sempre: “Non sono mai stato su Marte, ma Marte esiste anche se io non ci sono mai stato!”. Poi, mi basta immaginare la sofferenza di chi quei sorrisi o molto peggio li ha subiti negli spogliatoi di ogni dove, quindi diciamolo tutte le volte che vogliamo: l’omofobia esiste! Eccome!

Così come ci sono quelli che non sopportano i bambini, gli immigrati, i meridionali, i milanesi, i cristiani, i musulmani, gli atei, gli ebrei, i fascisti, i comunisti, i barboni, le donne, gli opinionisti, gli interisti, i nigeriani, i marocchini, gli zingari, gli svizzeri e gli americani… ci sono anche quelli che non sopportano gli omosessuali. È un dato di fatto! In questo grande elenco ci sono racchiuse tutte le povertà umane, ed è evidente che l’uomo se abbandonato a se stesso è destinato a sterminarsi vicendevolmente per i motivi più fantasiosi. A volte ho la netta sensazione tipo che ci sia un super cattivo che da dietro una scrivania si diverte a mettere zizzania tra le categorie. Niente di più facile di questi tempi, basta un tweet e la bomba è innescata. In questo gioco noi siamo trattati come se fossimo dei cani rabbiosi che attaccano agli ordini di questo fantomatico principe, il quale dalla sua poltrona in pelle umana mette gli indiani contro i cowboy, il nord contro il sud, i gay contro gli etero...

L’elenco è infinito e varia a seconda della geografia e gli interessi economici del momento. Le divisioni sono sempre più sottili e contorte, ma il risultato è sempre lo stesso: le vittime di questo gioco siamo sempre noi essere umani, che siamo una sola ed unica grande categoria che qualcuno vuole frammentare in parti sempre più piccole. A questo punto posso solo citare Fantozzi: “Caro super-mega- direttore-generale, questo film è una c… pazzesca!”.

 

 

 

 

Rubrica di Nuovo Progetto

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