Superare le rigidità

Pubblicato il 07-07-2017

di Renato e Valentina

di Renato e Valentina - Primi passi per isolare le correnti fondamentaliste all’interno della comunità sunnita.

Alla fine dello scorso aprile è stata diffusa la notizia dell’arresto per terrorismo di un marocchino residente da tanti anni a Torino. La famiglia italiana che lo aveva accolto come un figlio non aveva mai avuto il minimo sospetto delle sue attività clandestine.
Kamel Abderrahmani, giovane studioso di origini algerine, ci ricorda che l’islam radicale ha solo un secolo di vita essendo nato in Egitto con i Fratelli Musulmani e che tutti i radicalismi di oggi trovano in quel movimento le loro radici. Ma non solo: tutti i fondamentalismi condividono fonti, convinzioni e interpretazioni con gran parte del mondo sunnita. Non ci sarebbe quindi una significativa distinzione tra questo islamismo e l’islam sunnita.

Pertanto Abderrahmani auspica una riforma interna all’islam che superi rigidità interpretative e ambiguità di fondo. La voce di Abderrahmani forse non è così isolata e testimonia che qualcosa si sta muovendo nel mondo dell’islam. Qualche mese fa, oltre 200 rappresentanti del mondo sunnita egiziano, russo, siriano, sudanese e giordano si sono riuniti in Cecenia e hanno deciso di considerare miscredenti gli esponenti del wahhabismo, la corrente radicale dell’Arabia saudita che tanti legami ha con il terrorismo.

Per quei dignitari il wahhabismo è una deformazione profonda del sunnismo. Proprio per contrastare le derive fondamentaliste, è stato deciso un vasto programma che prevede una rete televisiva, un centro studi e ricerche religiose e la promozione di borse di studio per studenti meritevoli.

Renato e Valentina
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Rubrica di NUOVO PROGETTO

 

 

 

 

 

 

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