Ambiente

Pubblicato il 11-09-2017

di Renzo Agasso

La terra è nelle nostre mani: piantiamo alberi per le prossime generazioni
Se cambio io il mondo cambia. Se vivo semplicemente, se non spreco, se non consumo che il necessario, se non deturpo la natura, se faccio in modo che tutto venga riusato, se rispetto ogni cosa: se cambio io il mondo ha cominciato a cambiare.

Fraternità Sermig

SIAMO TUTTI PROTEZIONE CIVILE
L’uomo dei terremoti e delle altre calamità lo dice subito chiaro: «La Protezione civile siamo tutti». Fabrizio Curcio risponde alle domande dei giovani in uno dei dialoghi in città per l’Appuntamento Mondiale di Padova. Trecento studenti ascoltano attenti. Lui è il capo della Protezione civile, il successore di Gabrielli e Bertolaso. È reduce dal terremoto infinito del Centro Italia e dalla tragedia dell’albergo Rigopiano, per citare i drammi più recenti e terribili.

Spiega che la struttura denominata Protezione civile è una macchina che va, con l’impegno straordinario di persone straordinarie. Ma che per tenere in piedi questo Paese ballerino è necessario ogni singolo italiano, uomini donne vecchi bambini giovani. E poi scuola associazioni parrocchie. Ognuno per la sua parte, nel suo piccolo, è titolare di un pezzo d’Italia da amare proteggere preservare. Diceva Aldo Moro che «questo Paese non si salverà se non nascerà una nuova stagione dei doveri». Tra i primi, la Protezione civile della propria terra.

Fabrizio Curcio è ingegnere e ha spiegato cosa accade quando arrivano le scosse o quando un fiume travolge case e cose. Ha ammesso che sì, in Italia la cultura della protezione civile ancora non è così diffusa. Soprattutto si arriva quasi sempre dopo: manca una politica lungimirante di gestione e difesa del territorio, si rattoppa sempre, invece di investire su progetti a lungo termine, vi sono ritardi di comprensione sia da parte dello Stato nelle sue varie articolazioni, che da parte dei singoli cittadini. Così si continuano a piangere morti, a pagare danni e a prendersela coi soccorritori per il ritardo o gli errori degli interventi.

Tuttavia, abbiamo una delle Protezioni civili migliori al mondo, uomini e donne generosi che hanno mostrato infinite volte dedizione coraggio preparazione. Eppure – ha ripetuto più volte Fabrizio Curcio – questo Paese si salverà soltanto se tutti i suoi cittadini si sentiranno e saranno protezione civile, gli uni per gli altri, e tutti per la loro patria.

Renzo Agasso
presso Palazzo Maldura

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