Verso il Sinodo

Pubblicato il 15-09-2017

di Gian Mario Ricciardi

di Gian Mario Ricciardi - I giovani hanno bisogno di trovare nella Chiesa persone disponibili al confronto senza steccati e luoghi accoglienti.

Non è certo un caso che papa Francesco con motu proprio inserisca i santuari mariani del mondo nel percorso della “nuova evangelizzazione” e non è un caso che li indichi ai giovani come luoghi per ritrovare la voce di Dio, sentita ma dimenticata, avuta ma scordata, udita ma spazzata via dal frastuono della società. No, non è un caso, ma così le case della Madonna sparse per città, colline, monti, pianure e continenti tornano al centro.

La Madonna, i suoi gesti, i suoi spazi per riaccendere una luce. Manca un anno al grande incontro dell’ottobre 2018. È come se si tentasse di costruire un grande orecchio (come quello dei servizi segreti per sentire le nostre telefonate). Ma qui non si tratta di intercettare nessuno, semplicemente di «ascoltare», «capire», «consigliare», «proporre». Ascoltare le parole non dette, capire i silenzi, consigliare nelle scelte, proporre la parola di Dio.

L’obiettivo è «non escludere nessuno » lungo questo cammino. Anzi lo sguardo si rivolge principalmente a quelle periferie esistenziali, in cui vivono ragazzi, bambini, adolescenti «che passano direttamente dall'infanzia all'età adulta e a un carico di responsabilità che non hanno potuto scegliere». Giovani in situazione di povertà ed esclusione; quelli che crescono senza genitori o famiglia oppure non hanno la possibilità di andare a scuola; bambini e ragazzi di strada, disoccupati, sfollati, migranti, e ancora, vittime di sfruttamento, tratta e schiavitù, baby soldati, spose bambine.

A sentire i giovani si coglie come sembrano moltiplicarsi le forme di tristezza e solitudine in cui cadono le persone, o la ricerca spasmodica del profitto tutto e subito che è all'origine della cultura dello scarto. Emergono dal grande “confessionale a cielo aperto” (il sito sinodogiovani2018, finalmente in funzione) le delusioni che tengono lontano dalle chiese i “neet”, i giovani che non lavorano e neppure studiano, le richieste di oratori aperti fino a sera fonda per poter parlare, giocare, crescere insieme. Si capisce la grande disponibilità delle nuove generazioni, ma anche il loro desiderio di confronto, la voglia di spiegarci la loro società senza paraocchi, senza più ideologie, senza stucchevoli steccati.

L’obiettivo, anzi il “sogno”, è «una Chiesa che dia di nuovo spazio al mondo giovanile e ai suoi linguaggi, che apprezzi e valorizzi fantasia, creatività, talenti». In questo processo i primi ad essere coinvolti sono gli adulti, punti di riferimento di cui i giovani confermano di sentir bisogno. E allora diventano essenziali i «luoghi» dal cammino del sinodo usciranno rivitalizzati i movimenti, le parrocchie, gli oratori, il volontariato, i santuari.

La società è sempre più rumorosa, internet dilaga di notizie false, i posti che raccontano la storia millenaria delle apparizioni di Maria invece offrono ai ragazzi la possibilità di scoprire il valore del silenzio e la potenza delle parole, di rileggere le loro esperienze, di ascoltare, senza fretta, la coscienza. Una grande chance.

Gian Mario Ricciardi
TODAY
Rubrica di NUOVO PROGETTO

 

 

 

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