Prete felice

Pubblicato il 09-01-2018

di Renzo Agasso

di Renzo Agasso - L’esempio di don Oreste Benzi: carità e testimonianza.
Da dieci anni don Oreste Benzi è andato in paradiso, dopo averne seminato tracce quaggiù. La più profonda è la Comunità Papa Giovanni XXIII, che in suo nome continua a stare al fianco degli ultimi tra gli ultimi. L’elenco è quello di sempre: barboni, drogati, malati di Aids, persone con handicap, malati di mente, ex carcerati, prostitute.
Quanti ne ha accolti, don Benzi, col suo sorriso romagnolo e la sua tonaca lisa. Si presentò un giorno da Giovanni Paolo II con delle ragazze africane strappate ai protettori e alla strada.

Prete senza aggettivi. Prete santo già in vita, e prima o poi sugli altari. Prete felice, dispensatore di felicità o, almeno, di gioia. In parole e in gesti. Mi spiegò un giorno: «I poveri mi hanno cambiato la vita. Venne da me un operaio disoccupato, l’ho accompagnato a Rimini da un deputato per trovargli un posto. Parole, parole. Quando siamo usciti m’ha confidato: “Parlavate difficile, non ci ho capito nulla”.

Il Signore mi aveva dato una lezione. Ho deciso: mi farò sempre capire, parlerò semplicemente, perché devo essere uno strumento docile dello Spirito Santo, io sono quello che parla ma chi fa capire è lo Spirito. I poveri mi hanno insegnato a parlare, mi sono stati maestri.
Stavo anche con i ragazzi, capivo che a quell’età si gioca tutta la vita. Pensavo: incontrano tanta gente, manca un incontro simpatico con Cristo. Per accettarlo con l’intelligenza dovevano accoglierlo prima nella gioia, nella serenità e nell’amicizia». S’è dedicato a organizzare incontri simpatici con Cristo. A tempo pieno. Senza riposo. Il volto lieto e la tonaca lisa. Gli ultimi sono diventati i primi, come dev’essere – come sarà – agli occhi di Dio.

«Sogniamo il giorno in cui non ci saranno più case di riposo per i vecchi. Dio ha creato la famiglia, gli uomini hanno inventato le case di riposo. Sogniamo che non ci siano più gli istituti. Dio ha creato la famiglia, gli uomini hanno creato gli istituti. Sogniamo un mondo senza mense dei poveri, perché le nostre famiglie saranno mense dei poveri.
Così la gente capirà che davvero Cristo è venuto, è in mezzo a noi. Quando i malati di mente potranno esser curati nelle famiglie, allora finalmente riconosceranno che Cristo è fra noi. La fede non è devozione da consumare in solitudine, è l’elemento dirompente che crea i cieli nuovi e la nuova terra. I poveri sono stati scelti da Dio per mettere alla prova la nostra fede». Don Oreste Benzi sogna ancora.

Renzo Agasso
PEOPLE
Rubrica di NUOVO PROGETTO

 

 

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