Mai fuori dal mondo

Pubblicato il 17-08-2018

di andrea

di Andrea Go - Recentemente durante una cena tra amici si discuteva dei monaci e dei monasteri sperduti nei quali vivono. Tra le diverse opinioni c’era chi diceva: «Io non capisco come fanno a resistere, non potrei mai vivere fuori dal mondo», ma improvvisamente un commensale se ne usciva con un: «Perché, scusa, è mondo anche quello!». A volte ci sono parole che sono lì ad aspettarci, come se attendessero l’occasione di manifestarsi.

Nella pratica del Ju jitsu, dopo mille pugni sulle costole ti accorgi che c'è un modo per schivarli. Il metodo è lì da secoli, lo vedi, te lo spiegano in tutti i modi possibili, lo provi e lo riprovi, ma un bel giorno in qualche modo l’arte entra dentro di te e capisci che sei riuscito a fare tuo quel metodo.
Forse per un po’ niente più pugni sulle costole. Anche se ne arriveranno molti altri sul muso. Mia nonna era una vita che diceva al nonno: «A forza di vangare in quel modo ti spezzerai irrimediabilmente la schiena ». Arrivò il giorno in cui la profezia si avverò e fu il momento in cui il nonno dovette salutare per sempre la vanga.

La nonna infierì: «È una vita che te lo dico». Il nonno pochi giorni dopo mi spiegò che «gli avvertimenti servono solo a prepararci all'inevitabile, perché se li ascoltassimo davvero rinunceremmo a vivere. Come si può smettere di fare l’orto se si vuole mangiare?».
Si può solo cambiare il nostro modo di vangare... Si può solo cambiare il nostro modo di farle le cose, di dirle, di viverle.... Così come anche il bosco sperduto è parte del mondo, la nostra mente è dentro al nostro corpo, quindi ben vengano schiene spezzate e pugni sullo stomaco se questi ci faranno dire: non sono mai stato fuori dal mondo ovunque io sia stato.

Andrea Go
ORZATA CON LATTE
Rubrica di NUOVO PROGETTO

 

 

 

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