L'ipocrisia non paga

Pubblicato il 10-01-2019

di Domenico Agasso

di Domenico Agasso jr - Mai essere cristiani ipocriti, che non accettano il lievito di Dio capace di far crescere «verso l’esterno» e si concentrano solo «verso l’interno», comportandosi da egoisti. Non c’è futuro, nell’egoismo. Bisogna andare sempre avanti con lo Spirito Santo, «caparra della gioia». L’ha detto papa Francesco nella messa del 19 ottobre 2018 a Casa Santa Marta.

Il Figlio di Dio parla di lievito «che fa crescere», però – avverte il Vescovo di Roma – c’è anche un lievito «cattivo» che «rovina», che fa crescere «verso l’interno». Si riferisce a quello «dei farisei, dei dottori della Legge di quel tempo, dei sadducei»: è «l’ipocrisia», di cui il Pontefice evidenzia spesso il grave pericolo. Osserva: è gente chiusa in se stessa, che pensa soprattutto o solo all’apparire, a fare «finta», a dare un’elemosina e poi far «suonare la tromba» per farlo sapere agli altri. La preoccupazione di queste persone è «custodire quello che hanno dentro»: eccolo, l’«egoismo»; è la loro «sicurezza: quando c’è qualcosa che li mette in difficoltà» come l’uomo aggredito e abbandonato «mezzo morto» dai malviventi, oppure «un lebbroso, loro guardano da un’altra parte», secondo le proprie «leggi interne».

Per Cristo «“questo lievito è pericoloso. Guardatevi. È l’ipocrisia”. Gesù non tollera l’ipocrisia – sottolinea il Papa – questo apparire bene, con belle forme di educazione pure, ma con cattive abitudini dentro. E Gesù stesso dice: “Dal di fuori voi siete belli, come i sepolcri, ma dentro c’è putrefazione o c’è distruzione, ci sono le macerie”. Questo lievito che fa crescere verso l’interno: è un lievito che fa crescere senza futuro, perché nell’egoismo, nel rivolgere sul se stesso, non c’è futuro, non c’è futuro». Invece, un altro tipo «di persona è quella che vediamo con un altro lievito, che è il contrario: che fa crescere verso l’esterno. Anzi, che fa crescere come eredi, per averne una eredità».

Dice il Papa: le persone proiettate «verso l’esterno» a volte «sbagliano, ma si correggono... E questa gente è gente gioiosa, perché le è stata promessa una felicità molto grande: che saranno gloria, lode di Dio. E “il lievito – dice Paolo – di questa gente è lo Spirito Santo”, che ci spinge ad essere lode della sua gloria, della gloria di Dio».

Il «sigillo dello Spirito Santo, promesso», è «caparra della nostra eredità», in attesa della «completa redenzione». Infatti il Figlio del Signore desidera che gli uomini siano «sempre in cammino con il lievito dello Spirito Santo che mai fa crescere verso l’interno, come i dottori della Legge, come gli ipocriti»: lo Spirito Santo «spinge fuori, verso l’orizzonte». Così Gesù vuole i cristiani: anche se «con difficoltà, con sofferenze, con problemi, con cadute», sempre avanti nella speranza «di trovare l’eredità, perché ha il lievito che è caparra, che è lo Spirito Santo».

Domenico Agasso jr
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Rubrica di NUOVO PROGETTO

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