Non siamo qui per caso

Pubblicato il 06-06-2015

di dom Luciano Mendes

Amore di DioI ragazzi brasiliani di strada, i meninos de rua, generalmente non hanno il padre e la madre, le comunità che li accolgono diventano per loro la famiglia. Sono ragazzi che non hanno sperimentato l’amore coinvolgente di una famiglia, per cui è fondamentale donare loro l’esperienza vitale dell’essere amati, l’esperienza più profonda della vita. Quando questo manca c’è un vuoto molto grande, che può essere colmato dall’esperienza dell’essere amati dal nostro Dio Padre. In fondo l’amore umano non è che una porta per entrare nell’esperienza dell’amore, ma l’amore vero, che ognuno può sperimentare, anche chi non ha ricevuto amore umano, è l’essere amato da Dio.

Dio è buono, ci ama, ci offre una luce sul nostro futuro e su cosa siamo venuti a fare in questo mondo. Insomma noi non siamo qui per caso, non siamo stati creati senza una particolare intenzione, ma siamo stati amati da Dio da sempre per essere santi e immacolati, cioè senza peccato, destinati ad appartenere a Lui non come una cosa, ma come una persona amata.
Se anche ci siamo allontanati da Dio e abbiamo perseguitato nostri fratelli, anche in questo caso, Dio, nella sua infinità bontà, ci offre la remissione dei peccati in una ricchezza di grazia sovrabbondante.
Insomma noi siamo sempre amati da Dio per essere suoi, siamo figli amati dal Padre. Anche se abbiamo peccato, Dio non elimina il suo amore, non si allontana, ma al contrario ci dà in Gesù la redenzione e continua ad amarci e ci dà la ricchezza della sua grazia attraverso il sangue di Gesù che ci lava. Nessuno può dire che avendo peccato è lontano dal piano di Dio. È un rapporto di amore così grande che va anche oltre il peccato.

Dio ci ha fatto conoscere il mistero della sua volontà, come ci dice Paolo. Noi conosciamo il piano di Dio! Sappiamo che siamo persone chiamate ad essere sante, ad avere un rapporto di figliolanza con Dio, a capire che con Gesù neanche il peccato ci allontana più da Dio.
Questa conoscenza ci fa crescere nella saggezza di Dio, ci rende adulti. Siamo quindi consapevoli che Dio ha voluto farci conoscere la sua volontà di salvarci. La conoscenza ci permette di entrare dentro i problemi dell’altro, di condividere la sua situazione esistenziale, tanto nei riguardi di Dio come nella conoscenza umana.
Porto un esempio. Recentemente Anselmo, una persona già avanti negli anni, è stato ordinato sacerdote nella mia diocesi. Pochi sapevano che suo fratello era presente accompagnato da due guardie. Infatti era carcerato per aver pugnalato sua moglie, che lo aveva tradito, colpendola per diciassette volte davanti a loro figlio. Tutti applaudivano, cantavano, facevano festa. Anche per Anselmo e sua mamma era una festa, ma una festa con un dolore; così anche per me, perché sapevo cosa c’era nel cuore di Anselmo e non potevo non guardare anche suo fratello.


Dom Luciano Mendes de Almeida
da NP
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