Padre Pio e Chupacabra

Pubblicato il 11-10-2011

di andrea


di Andrea Gotico - L’importante è alimentare il mistero.


Non so il perché, ma ci sono cose che non cambieranno mai. Una di queste è che c’è chi ha bisogno di credere, e chi ha il bisogno di non credere. Ci tengo a precisare che io appartengo alla prima categoria… io credo a tutto, lo sanno tutti. Ma procediamo.

Non è mai esistita una prova definitiva sull’esistenza del mostro di Loch Ness e anche se il lago venisse prosciugato dimostrando al mondo che lì sotto non ci sta niente, in milioni continuerebbero a crederci, gridando al complotto o al sabotaggio; gli altri invece sono anni che non aspettano altro che poter dire con saccenza: “Te lo avevo detto io”. Ora sorvolerei sui misteri dei Chupacabra e dell’uomo lupo, ma la storia è la stessa.

Il partito di quelli che hanno bisogno di non credere, ha da sempre una caratteristica ben precisa, ed è quella di fare di tutto per smontare le tesi di quelli del bisogno di credere. Qual è il motivo per cui ogni anno, in media, esce un libro che dimostrerebbe che Gesù non è risorto e/o aveva un’amante?

E perché l’anno seguente di solito tocca a Padre Pio? Che questo è il suo anno, lo avrete capito dal fatto che Sergio Luzzatto, autore di “Padre Pio. Miracoli e politica nell’Italia del Novecento” si è trasferito in tv con nuove prove alla mano.

Mio nonno lo diceva sempre: “Nella vita ci sono due cose che bisogna fare: la prima è lasciare in pace i santi, la seconda è mai un frigo senza birra dentro”. Al di là della saggezza indubbia di mio nonno, di fatto la sensazione è quella che oggi più che mai, per tirare su qualche euro e nello stesso istante dare una punzecchiata a quelli del bisogno di credere basta non fare altro che disubbidire a mio nonno.

Qualcuno potrebbe dire che la ricerca della verità è legittima (verissimo) ma mi sento di dire che qui non si tratta tanto di voler scoprire la verità, perché la verità comporterebbe la parola fine sull’argomento. Si parla più che altro di quell’arte di alimentare il dubbio, senza il quale non si riempiono i giornali, i libri, i tigì e neanche quest’articoletto…

padrepio.jpg
Da tutto ciò scaturisce la domanda filosofica: cos’è dunque più importante, la verità o la ricerca della verità? Chi lo sa si risponda.

 

 

 

Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok