W l’Itaglia

Pubblicato il 11-10-2011

di andrea



di Andrea Gotico - Tante domande e poche risposte.
Se l’Italia è il nostro specchio attraverso il quale vedere il mondo intero, la situazione è più triste del previsto. Basterà un mondo in caduta libera a farci aprire un qualche sgangherato ombrello?

Pur essendo un essere umano provo una grande pena per il genere umano, provo quindi una grande pena per me stesso, perché io come tutti gli esseri umani sono incapace di cambiare, e ricasco sempre nei medesimi errori. Se l’Italia è davvero il nostro specchio, non dobbiamo fare altro che guardarlo per capire chi siamo, e per capire perché niente cambia.

Crediamo davvero che tutti i romeni siano stupratori? Quando invochiamo l’espulsione, ci basta pensare che vadano a stuprare altrove? Oppure preferiamo pensare alla castrazione chimica o all’ergastolo? Perché no castrazione ed ergastolo insieme?

Cosa proviamo quando un giovane italiano ubriaco investe un romeno che stava andando a lavorare? E cosa proviamo quando un giovane romeno ubriaco investe un italiano disoccupato?


Cosa proviamo nel sentire la polemica dell’Arcigay sulla canzone di Povia? Pensiamo che i gay siano discriminati o che ad esserlo siano gli etero? Entrambi in modi diversi? Nessuno? Forse sarebbe il caso di pensare a problemi che esistono per davvero?

Cosa proviamo nel guardare Veltroni che se ne va? Cosa proviamo nel vedere ogni santo giorno la faccia di Berlusconi? Siamo di quelli che gioiscono alla chiusura di Guantanamo, ma che allo stesso modo vorrebbero vedere morta la De Filippi?

Che risposta diamo alla domanda: “Cosa passa per la testa di un essere umano che non si perde una puntata di Uomini e donne?

Cosa proviamo nel leggere scritto sul muro sotto casa: “Alpini arrosto” e “Solidarietà con i terroristi di ogni dove”, quali sono i sentimenti che proviamo per la persona che lo ha scritto? Castrazione chimica o un cervello nuovo? Amiamo i cani? Se sì, amiamo anche i padroni dei cani?

Mio nonno a queste domande mi rispose un giorno dicendomi: “Scusa, giovine, ma c’ho da vangare l’orto”. E col senno di poi gli risponderei: “Grande nonno, risposta esatta!”.

 

 

Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok