Facebook, facebook delle mie brame…

Pubblicato il 11-08-2012

di Marco Grossetti

pagina facebook del Sermigdi Marco Grossetti - Internet è un grande specchio del mondo reale, dove proprio come nella vita di tutti i giorni si combatte la lotta tra Bene e Male, e quasi tutti restano indifferenti. Voi da che parte state?  
 
 
  
  

MI FAI AMICO SU FACEBOOK?
Se non ve l'ha mai chiesto nessuno dovreste iniziare a preoccuparvi. Se poi non sapete neanche che cos'è, allora siete proprio messi male. Ma in che mondo vivete? Facebook ti aiuta a connetterti e rimanere in contatto con le persone della tua vita, dice lo slogan che lo pubblicizza. Volete sapere che fine ha fatto il vostro compagno di banco delle elementari o morite dalla voglia di sapere con chi sta adesso la vostra ex? Niente paura, c'è Facebook. Il social network più "in" del momento conta oltre 450 milioni di utenti, e più di 16 milioni sono italiani. Ovviamente numeri destinati a crescere in fretta. Su Facebook ognuno ha la propria pagina personale dove postare frasi, foto e video per raccontare se stesso e quello che gli piace, con una chat che ti mette automaticamente in linea con tutte le persone che hai deciso di considerare come tuoi amici all'interno del social network.

LA SVEGLIA ALLE 5 PER RACCOGLIERE LE FRAGOLE
State attenti però, perché invece di connettervi e rimanere in contatto con le persone della vostra vita, potrebbe succedervi esattamente il contrario. Messi nel cassetto delle cose che non servono più i vostri vecchi compagni di scuola, potrebbe capitarvi di rimanere intrappolati in un mondo virtuale, dove niente è vero, ma dove tutto diventa molto più importante di quello che succede nella vostra vita reale. Come? Per esempio con Farmville, un gioco per gli utenti di Facebook, con cui diventerete proprietari di una fattoria tutta vostra, con tanto di biplano, brutto anatroccolo e pecora nera. Se volete piantare delle fragole pensateci bene però, perché dopo 4 ore sono mature, e se non avete scoperto il trucco per automatizzare la raccolta, potreste essere costretti a svegliarvi nel cuore della notte per raccoglierle prima che sia troppo tardi. Una vita d'inferno, schiavi di galline e zucchine virtuali, molto peggio che prendere per davvero una zappa in mano. E ricordatevi di dare la pappa al vostro nuovo cucciolo di cane ogni giorno, se no lui scappa in un'altra fattoria.

DOTTORE, NON RIESCO A SPEGNERE IL COMPUTER
La notte si deve dormire? Forse. Succede, ed anche ad un bel po' di gente, di non riuscire più a vivere senza il mondo che hanno scoperto on-line, tanto che il Policlinico Gemelli di Roma e le Molinette di Torino, due tra gli ospedali più grandi d'Italia, hanno deciso di fare qualcosa per chi è rimasto intrappolato nella rete. A Roma è stato aperto nel 2009 un ambulatorio dedicato all'Internet Addiction Disorder, la dipendenza da internet, non soltanto quindi dai social network, ma anche da tutte le altre trappole sparse nella rete che possono portare ad un distacco completo dal mondo reale, come il gioco d'azzardo, lo shopping on-line, la pornografia e il sesso virtuale. Una droga, insomma, in grado di rovinarti la vita come l'ecstasy o l'eroina. A Torino hanno aperto soltanto a marzo di quest'anno e il lavoro non manca: chiede aiuto gente di tutte le età che non riesce più a distinguere realtà e finzione, e che scappa in un mondo virtuale con l'illusione di potere risolvere i problemi della vita reale, finendo col dimenticare di averne una.
 
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FACEBOOK TI SALVA LA VITA?
Sul "New York Times" era apparsa la storia di una famiglia americana, dove papà, mamma e i due figli si svegliavano e prima ancora di fare colazione, ognuno su un computer diverso, controllavano ed aggiornavano la propria pagina di Facebook. Gli studenti in Argentina ed Uruguay lo utilizzano per organizzare delle maxi tagliate da scuola che riempiono le piazze e lasciano vuote le scuole più di qualsiasi manifestazione. Ma è tutta colpa di Facebook? Andate a dirlo ad una mamma californiana che aveva perso di vista i figli da 15 anni, scomparsi insieme al papà da cui aveva divorziato. Peccato che i bambini doveva tenerli lei. Digitando i loro nomi su Facebook, li ha ritrovati in un attimo, dopo 15 anni in cui pensava fossero spariti nel nulla. Il web è pieno anche di storie iniziate male e finite bene di aspiranti suicidi, presi per i capelli quando stavano per togliersi la vita, grazie ai messaggi di addio lasciati in rete. Gli amici chiamano le forze dell'ordine, che identificato il pc da cui proviene il messaggio e si precipitano per cercare di salvare una vita, tante volte con successo. La polizia è riuscita a smascherare diversi criminali grazie alle indagini sul web, arrestando anche un boss della 'ndrangheta, uno dei 100 latitanti più pericolosi del nostro Paese, che per non smentirsi si connetteva con il nickname di Scarface.

SONO IO CHE USO FACEBOOK O È LUI CHE USA ME?
Facebook, come la posta elettronica ed altri programmi, ci dà la possibilità di comunicare praticamente gratis con chi vogliamo: si paga solo la connessione ad internet, senza nessun costo aggiuntivo, che stiate parlando con il vostro vicino di casa, come con chi abita dall'altra parte del mondo. È anche un'occasione grande per fare girare le buone notizie, raggiungendo un numero di persone molto alto, e sfuggendo alle logiche che dominano il mondo dei media: volete sapere cosa sta succedendo all'Arsenale della Speranza, a San Paolo del Brasile? Andate su Facebook e in presa quasi diretta potrete seguire l'ultima azione della Floresta Que Cresce, con tanto di foto e commenti. Internet sembra un grande specchio del mondo reale, dove facciamo a gara per metterci in mostra, senza chiederci chi e per che cosa può utilizzare informazioni sulla nostra vita privata che diventano pubbliche. E che qualcuno cerca di fare diventare soldi. La colpa, come il merito, non sono di internet, che è uno strumento, come la nostra mano con cui possiamo fare una carezza o tirare un pugno.

ANCHE I BULLI HANNO DEI SENTIMENTI
Possiamo essere noi a riempire questo mondo virtuale con la bellezza della nostra vita o può essere lui a riempire il vuoto che abbiamo dentro. Paradossalmente in un mondo virtuale dove tutto sembrerebbe essere finto e di plastica, è proprio utilizzando i social network come Facebook, che i più giovani riescono a comunicare e ad esprimere quello che hanno dentro, togliendosi le tante maschere che indossano nella vita reale. In rete potrete incontrare ragazzi timidi che vi riempiono di chiacchiere, o piccoli bulli che siete abituati a vedere con la faccia da duri, sempre pronti a prendere in giro, tirare fuori il loro lato dolce e mostrare la propria debolezza. Un regno delle apparenze dove tutto si può fare e tutto si può essere, anche se stessi. Contro le regole del gruppo che ci impongono di avere un certo tipo di atteggiamento, e contro l'etichetta che qualcuno ci ha messo addosso, e che non riusciamo a toglierci. Che ci crediate o no, su internet con tante persone si riesce a parlare come guardandosi negli occhi sarebbe impossibile. Maschere che si tolgono e che si mettono, come neanche Pirandello avrebbe potuto immaginare. Allora ci vediamo su Facebook?
Marco Grossetti

 
 
 

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