BANGLADESH - RAJSHAI

Pubblicato il 30-04-2021

SEMI IN TERRA FERTILE

Dialogo e scuola adatta alle diverse situazioni: chiavi per far riprendere vita ed energia alle comunità di nomadi e tribali. Sviluppo umano nei villaggi, promuovendo consapevolezze e realizzazioni: acqua sicura per il consumo umano, nuove coltivazioni e generazione reddito.  

Progetto attivo dal 2000, e a continuare

 

Quella di don Renato Rosso,  missionario ‘fidei donum’ tra i nomadi e tribali del mondo, è una presenza particolare, difficile, ma densa di significato: vissuta con loro, come loro.

Dove l’annuncio è possibile, non senza fatica e molto tempo, ha dato vita a una presenza di Chiesa in realtà che senza di lui forse non ne sarebbero mai state raggiunte. Dove non è possibile, una testimonianza di condivisione e di amore, ha per lui comunque un significato pieno: “Dio si rivela a tutti i popoli senza differenza, lavora in tutti gli uomini per convertire il loro cuore”. “Ogni giorno cerco di convertire me stesso, i cristiani, i musulmani e gli hindu. Ma questi ultimi non tento di convertirli al cristianesimo, bensì a diventare più autentici, più veri nella loro religione, più uomini, più donne, più ‘veri figli dell'uomo’ e di conseguenza più simili al ‘figlio dell'uomo’ che è Gesù Cristo".

Ovunque le chiavi sono il dialogo, e la scuola. Scuole adatte ai diversi scenari di vita. Semplici, fatte più da persone e dalla loro pazienza, che da muri e banchi. Molte decine: da quelle sulle barche per i nomadi dei fiumi al sud, a quelle per sostenere l’inserimento dei piccoli nelle scuole pubbliche. Anche ospitati presso famiglie che, offrono un fondamentale servizio alla loro crescita umana. Le comunità tradizionali riprendono così vita ed energia: consapevolezze nuove in ogni ambito di vita, di relazioni, schiudono nuove possibilità.

 

RIDARE VITA AI VILLAGGI

Sul patrimonio dell’attività delle scuole, sostenuto negli anni con entusiasmo, si lavora oggi  innestandovi nuove iniziative di sviluppo umano nelle comunità dei villaggi. Ridar loro vita, è costruire il futuro di queste terre, di ogni terra. Un villaggio è un mondo, con la sua stessa complessità. Il rinnovamento è portarvi novità; ma promuovendo non solo obiettivi concreti ma i valori necessari a realizzarli. Il valore della verità, di autenticità della vita, di ricerca del suo significato. Il valore della sicurezza in tutte le dimensioni della vita – casa, famiglia, società, ambiente – che fa crescere e dà futuro. Il valore della libertà, che è responsabilità. Raggiungere la consapevolezza è il passo fondamentale. Del proprio valore, di quello della natura, della partecipazione solidale, delle proprie capacità operative, della propria identità culturale.

 

ACQUA, SALUTE, SVILUPPO

Una priorità delle scuole è quella di aiutare a maturare la consapevolezza della necessità di avere acqua sicura per il consumo. Un grande problema per la salute nei villaggi, paradossalmente poco sentito da chi vive la miseria e la conseguente malattia come una condizione ineluttabile, senza capacità e possibilità di cambiamento.

A Rajshai, sul Gange, prossima al confine indiano, per gli studenti della scuola lì animata, tempo fa è stato installato un impianto pilota: un serbatoio da 1.000 litri, in cui l’acqua di pozzo viene pompata attraverso un filtro di diversi strati di ghiaia e sabbia, e poi trattata con l’ipoclorito di sodio autoprodotto da uno degli apparecchi forniti dal Sermig, che di sperimentazioni in loco per migliorare la qualità dell’acqua si è fatto promotore da anni. L’azione educativa ha dato tutto il suo frutto: sono gli studenti stessi che, comunicando la loro positiva esperienza, e il metodo di lavoro appreso partecipandovi direttamente giorno per giorno, hanno creato nuove aspettative e quindi richieste da tutto il territorio circostante. Altri impianti sono quindi stati installati in decine di villaggi del territorio, impegnati a gestirli al meglio, coadiuvati da un team di supporto e controllo. Il costo di una installazione è di poche centinaia di Euro; la pompa e il motore sono a carico del villaggio, per una sua concreta responsabilizzazione.

Decine di altri villaggi, attendono di poter anche loro installare un serbatoio per avere acqua sicura.

 

NUOVE OPPORTUNITA' DI VITA

Allo stesso tempo si lavora su nuove opportunità per queste comunità, fino a poco fa sostenute solo da attività tradizionali, come quella di cestai itineranti. Molto si può ancora pensare. Un esempio la coltivazione della manioca: un tubero  importante nella alimentazione in tante parti del mondo, e presente nel territorio in forma spontanea, ma non noto come alimento fino a due anni fa, è ora coltivato in un centinaio di villaggi. Recuperando un sapere ancora presente ma andato un po’ abbandonato in tempi più recenti si è iniziato a introdurre l’apicoltura; avendo come Sermig sperimentato in molte realtà il contributo importante che è possibile ottenere sia come alimento che come produzione ‘commerciale’ ci siamo fatti entusiasti promotori dell’idea. Un primo apiario con una ventina di arnie gestito da un uomo con esperienza, ha formato via via altri delle comunità circostanti: e le arnie sono ora quasi cento.

Anche qui un primo passo, nella speranza di poterne percorrere altro cammino ancora.

 

Associazione Sermig Re.Te. per lo Sviluppo – Arsenale della Pace, Piazza Borgo Dora 61 Torino

IBAN: IT29  P030 6909 6061 0000 0001 481   Banca Intesa SanPaolo

 


 

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