Emergenza terremoto Siria e Turchia - Rendiconto

La raccolta fondi a sostegno alle popolazioni colpite dal terremoto in Turchia e Siria dello scorso 6 febbraio '23, ci ha consentito grazie alle vostre generose donazioni di sostenere due distinte realtà, raggiungendo entrambi i paesi colpiti.

In Turchia abbiamo aiutato il Vescovo Paolo Bizzeti per il tramite della Associazione Progetto Agata Smeralda di Firenze. 

In Siria abbiamo sostenuto la popolazione di Aleppo indirizzando i nostri aiuti ai Padri Francescani. 

Nello spirito di trasparenza che da sempre contraddistingue il Sermig, in questa pagina vogliamo rendere conto degli aiuti già inviati grazie al vostro contributo

Il grazie va a tutti gli amici del Sermig che hanno dimostrato concretamente la loro vicinanza e la generosa partecipazione al disastro che questi popoli stanno vivendo.
Anche questo è modo per ricordarci che siamo tutti parte di un’unica famiglia umana.


TURCHIA- ISKENDERUN - Vescovo Paolo Bizzeti - Vicariato di Anatolia

Grazie al nostro contributo di 170.000 euro, oltre a distribuire generi di prima necessità (medicinali, coperte e vestiti) sono stati allestiti: 

  • piccoli parchi giochi nelle tendopoli per alleviare le sofferenze dei bambini
  • una minuscola biblioteca, dove i bambini hanno potuto riprendere le attività scolastiche
  • bagni e docce per le varie tendopoli
  • una grande cucina che è diventata una vera e propria mensa per gli sfollati

SIRIA- ALEPPO - Padri Francescani

Il nostro contributo di 120.000 euro ha raggiunto la comunità francescana, già presente prima del sisma in aiuto alla popolazione colpita dalla guerra da ormai molti anni. Qui di seguito il racconto della situazione nelle parole dei frati. 


5 maggio 2023

                

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LATIN PARISH
ST.. FRANCIS ASSISE
Aleppo - Syria
P.B.201

Cari fratelli e sorelle in Cristo,
da Aleppo offriamo le nostre preghiere al Signore affinché la pace e la bontà riempiano i nostri cuori e le nostre anime. Speriamo nella pace e speriamo che si fermi il movimento della terra in modo da poter essere rafforzati nella fede e di poter rispondere alla nostra chiamata.
Come sapete, al momento siamo in fase di ricostruzione e di ripristino della città.
Abbiamo fatto progressi e ora siamo nella seconda fase del ripristino di ciò che è stato distrutto dalla guerra, dai bombardamenti e dal terremoto.
Per noi ogni edificio restaurato rappresenta una speranza per l’umanità. Il terremoto ci ha portato una buona notizia, nonostante il suo orrore e la sua distruzione, poiché ci ha aperti al mondo e ci ha fatto ripensare alla nostra esistenza come creature della terra. Questo ci ha rassicurato sul fatto che non siamo soli.
Oggi vorremmo esprimere la nostra gratitudine per il vostro amore, per la speranza che ci avete comunicato e per i gesti costruttivi che avete fatto nei nostri confronti. Siamo grati per tutti i messaggi di sostegno e di incoraggiamento che ci avete inviato e per averci accompagnato durante la crisi. Abbiamo trasmesso questa gioia a coloro che erano in lutto e speriamo che il Signore continui a portare la pace nei loro cuori.

La nostra celebrazione della Risurrezione del Signore quest’anno ha avuto un sapore speciale. Ci siamo sentiti risorti con Lui, liberati da tutte le nostre pene e i nostri dolori, verso una vita e un cammino nuovi che speriamo siano fecondi ed efficaci. Lo dimostra il gran numero di fedeli che hanno condiviso con noi le gioie pasquali.

I nostri ingegneri stanno attualmente completando la prima fase di valutazione della sicurezza delle case nel progetto di ricostruzione. Molte case danneggiate sono state riparate e le famiglie sono tornate a casa.
Il grande progetto e la fase di ricostruzione stanno procedendo come previsto.
L’obiettivo ora è riportare la salute psicologica ai bambini e nelle famiglie. Si stanno svolgendo corsi per supervisori della riabilitazione psicologica, in modo che possano aiutare coloro che stanno affrontando le conseguenze del danno psicologico lasciato dal terremoto.

Il nostro progetto pionieristico, Cinque pani e due pesci, continua il suo lavoro e il suo servizio, fornendo 1.200 pasti al giorno con il servizio di consegna a domicilio per gli anziani e per coloro che non possono uscire di casa.

Dopo aver celebrato la Pasqua, abbiamo anche donato ai nostri bambini il Sacramento della Prima Comunione. Le fraternità continuano le loro attività, mirando ad aiutare le persone che soffrono tristezza, ansia e paure.

Nel nostro centro di follow-up scolastico, i nostri figli ricevono attenzione nell’insegnamento e nel follow-up personale. Sono la nostra speranza e la speranza della Chiesa e della società.

Con l’inizio del mese di maggio, che nella nostra città è dedicato alla nostra Vergine Madre, preghiamo perché la Madonna allunghi la sua mano per aiutare Aleppo e le sue famiglie a vivere nella gioia e nella pace.

Tuttavia, grazie al vostro supporto, stiamo cercando di assumerci questa responsabilità nel miglior modo possibile. Attualmente, il supporto fisico e psicologico, oltre alla ricostruzione, sono le nostre priorità nei programmi che offriamo.
Infine, vorremmo esprimere la nostra gratitudine ed elevare le nostre preghiere per tutte le bianche mani che hanno portato la misericordia e la cura del Signore per noi. Vi ringraziamo e speriamo che continuiate a dare e a servire la presenza della Chiesa in Aleppo.

Cordiali saluti
Il popolo di Aleppo


Fr. Bahjat Karakach OFM


23 aprile 2023

                        

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DALLA SIRIA
a due mesi dal terremoto

Il contesto attuale
Sono passati quasi due mesi dal terremoto in Siria. Il momento del panico, la disperazione e lo sconforto ha lasciato il passo alla voglia di ripartire, di rientrare nelle proprie case, di riprendere a lavorare.
Gli sfollati sono ancora migliaia, ma chiese, conventi e moschee sono diventate rifugi attrezzati, dove ancora migliaia di famiglie dormono e mangiano.
Del terremoto se ne parla ancora, certo, ma c’è chi prova a guardare avanti, come hanno fatto sempre.
Anche se è sempre più difficile. Ci sono quelle vittime ancora sotto le macerie. Già, perché i mezzi per levarle da sotto non sono ancora arrivati. Le sanzioni internazionali bloccano ancora ogni forma di aiuto (anche se non formalmente). Intanto i topi sbucano da ogni parte, e vanno banchettare coi corpi senza vita schiacciati dai muri dei palazzi.

Grazie al vostro aiuto

La mensa di Aleppo
La nostra mensa nel quartiere di Azizieh ad Aleppo ha distribuito pasti caldi fino a 4000 persone ogni giorno, per tutti gli abitanti della città. Per le persone che non potevano raggiungere direttamente la mensa, circa 500, abbiamo attivato anche un servizio di distribuzione porta a porta per portare il pasto direttamente a casa

Il Terra Sancta College
Il Terra Sancta college, la struttura che ospita il Franciscan Care Center, è diventato un vero e proprio centro di accoglienza, che nei primi giorni ha accolto fino a 5000 persone sfollate.
Famiglie con bambini, anziani, tutti coloro che avevano la casa gravemente danneggiata. Per ogni persona è stato fornito un materasso e delle coperte per proteggerli dal freddo, che nel primo periodo era davvero intenso. Ad oggi rimangono nel centro circa 500 persone, a cui si fornisce cibo e beni di prima necessità, mentre la maggior parte delle persone sono tornate nelle case.

Le case danneggiate
Proprio sul tema delle case danneggiate, si stima che su 5000 edifici danneggiati dal terremoto ad Aleppo circa il 30% sia inagibile. Per questo siamo certi che almeno 1500 persone siano ancora in grave pericolo. Un gruppo di ingegneri sta facendo le prime ricognizioni proprio in questi giorni per controllare gli edifici più danneggiati, circa 300, e programmare al più presto la ricostruzione.

Il supporto psicologico
Infine, i bambini. Sono circa 1500 quelli che hanno subito traumi dopo il terremoto e che hanno paura a fare tutto, soprattutto a rimanere da soli.
Ad Aleppo Est abbiamo mobilitato la nostra squadra di psicologi ed educatori per iniziare un percorso di cura

La storia di Fadia
“Non siamo sicuri che la nostra casa sia agibile e ci sono i topi che girano per le tubature. Stanno sbucando ovunque e abbiamo paura di nuove malattie, però non sappiamo dove andare”.
Le farmacie stanno finendo le medicine e l’emergenza sanitaria sta diventando un pericolo concreto. “Sogno di finire i miei studi universitari, per poter servire la gente e il mio paese” continua Fadia, che è tra i pochi giovani a voler restare.
Fadia e la sua famiglia sono rimasti fuori qualche giorno. Anche se la paura di tornare era grande, non avevano molte alternative. “Qui non sono arrivati gli ingegneri per capire se le case sono tornate a essere agibili o meno. Stiamo qui, e aspettiamo che qualcuno ci ascolti”. Fadia non molla, e spera di continuare a studiare, di laurearsi e iniziare a lavorare per aiutare la sua famiglia. E di non lasciare il suo paese. “Non potrei mai lasciare la mia famiglia. Mia nonna ha diversi problemi mentali dopo quello che ha vissuto, e mia madre è da sola”.

Non lasciamoli soli!
Rimaniamo vicini a chi si trova in difficoltà, ma anche a chi crede nel suo paese ed è pronto a fare la sua parte, come Basel, un giovane ingegnere che ha deciso di dedicare del tempo gratuitamente per la ricognizione di alcune case distrutte. Si è unito a un gruppo di specialisti italiani durante una missione organizzata da pro Terra Sancta.
“Quando l’ho saputo, ho subito cercato di unirmi al gruppo. Voglio dare una mano a ricostruire il mio paese, io sono stato fortunato nella vita. Ho potuto studiare, fare una bella università e ho buone possibilità di fare un bel lavoro. Voglio restituire un po’ quello che mi è stato. Con i miei amici, per le persone che vivono ancora qui. E con l’aiuto di Dio, sono sicuro che ce la faremo”.

 


GRAZIE!


Appello per aiuti dal Vicariato apostolico dell’Anatolia, vescovo Paolo Bizzeti

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