B.B.King addio!

Pubblicato il 26-05-2015

di gianni

di Gianni Giletti - Leggenda del blues, è morto a Las Vegas. Aveva 89 anni. Vincitore di 15 Grammy.

Quando pensi a B.B.King non trovi le parole. Non perché non ne hai, ma perché ne hai troppe e non sai da che parte cominciare.
Difficile parlare di una leggenda, quasi settant’anni e passa di carriera – settant’anni, avete capito bene – passati sui palchi tutto il mondo con in mano Lucille, la sua chitarra nera, chiamata così a causa di una rissa in un luogo dove, agli inizi, lui si esibiva. Due uomini cominciarono a litigare e rovesciarono un barile di kerosene che scaldava l’ambiente, incendiando il locale. Lui fuggì, come tutti, ma poi tornò dentro a prendersi la chitarra che aveva lasciato lì, rischiando la ghirba.
La donna per cui litigavano i due uomini si chiamava Lucille, per cui da allora tutte le sue chitarre si chiamano così, diventando esse stesse leggende.

Qual è la differenza che Riley B. King, in arte BB, possiede rispetto agli altri chitarristi blues del XX secolo, alcuni dei quali grandissimi?
Primo: essere stato tra i primi a suonare blues in un certo modo sulla chitarra elettrica, prime registrazioni fine anni 40.
Secondo: aver sempre suonato solo blues, senza contaminarlo con altri generi, magari più in voga nei vari momenti storici, come il rock’n’roll e il pop, tanto per fare un esempio.
Terzo: aver suonato per più di trent’anni al ritmo di 300 concerti l’anno, girando in lungo e in largo per gli States prima e poi in tutto il mondo.

Quello che Louis Armstrong è stato per il jazz, B.B.King lo è stato per il blues, influenzando tonnellate di grandi artisti successivi del calibro di Eric Clapton, Mike Bloomfield, Albert Collins, Buddy Guy, Freddie King, Jimi Hendrix, Otis Rush, Johnny Winter, Albert King… che hanno pubblicamente dichiarato il proprio debito artistico con il ragazzo del Mississipi.

Ha pubblicato oltre 70 dischi, Live at the Regal è uno dei più famosi, ancora molto significativo anche se datato (registrato nel 1964), dove BB ci dà dentro alla grande, alternando con maestria roba filante e irresistibile con blues lenti e sognanti. Con la sua scomparsa, se ne va uno degli ultimi grandi interpreti del blues.

Have a nice day, Riley.

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