Elogio dell’ozio (di tutte le estati)

Montevideo, Uruguay. American Luna Park.

Una vecchia ruota panoramica con i seggiolini colorati disposti a raggiera, dodici, uno per ogni mese, uno per ogni raggio di metallo arrugginito, bilanciato, equidistante. È come se guardassi l’architettura di un orologio che indica sia le ore che le stagioni.

Questo vecchio Luna Park colorato non è dismesso: chi lo gestisce è in ferie, proprio come tutti i cittadini uruguaiani che nel mese di luglio fanno vacanza.

Tutto così deserto, spettrale. Questo ambiente urbano potrebbe sembrare una cartolina di Pryp"jat (la città ucraina che fu evacuata e abbandonata in seguito al disastro nucleare di Černobyl'). Ci fosse la folla potrei anche pensare a Coney Island?

Del resto una famosa ruota panoramica c’è anche là, nella spiaggia di New York … Ma NO, non può essere, troppo caotico! Prima di fare la fotografia, giro attorno a piedi, da solo, nel sibilo del vento che spazza la via deserta. Penso in un momento di contemplare la bandiera americana, quel concetto iconoclasta di “American dream” reso famoso e pubblicizzato dagli scatti Kodachrome di William Eggleston (che tra il 1970 e il 1980 ispirò con colori acidi e toni accesi anche il regista David Linch).

Vento freddo che sventola e percuote i cartelloni scritti a mano da un gitano, nell’aria della corrente atlantica, e fa dondolare cigolanti i seggiolini della ruota panoramica che, per forza di inerzia, compie un mezzo giro su se stessa fino fermarsi in posizione Zenith, come un lampione. Ai miei occhi, la giostra sostituisce metaforicamente il sole, ora alto nel cielo, immobile nel giorno dell’equinozio d’estate.

Tutto rimane fermo e statico per lasciarsi guardare dagli occhi di umani, nell’unico periodo dell’anno in cui è concesso a tutti di riposarsi, dedicarsi a se stessi, pensare, contemplare, amare, godere della natura, leggere e guardare: insomma, più che ozio, è estasi.

Luca Periotto

NP Agosto-Settembre 2023