L’ultima dimora

Pubblicato il 26-12-2023

di Agnese Picco

Una tomba risalente a 2.300 anni fa potrebbe appartenere, secondo gli archeologi, a una cortigiana al seguito dell’esercito di Alessandro Magno

Questa interpretazione, proposta dagli archeologi Guy Stiebel e Liat Oz, si basa su una serie di osservazioni. Innanzi tutto il corpo è stato cremato e successivamente sepolto in una tomba a camera sulla strada che porta da Gerusalemme a Hebron. La sepoltura si trova lontano da ogni centro abitato o insediamento a oggi noto. Inoltre la tomba non è un semplice buco nel terreno, ma è costituita da una camera di accesso e una più interna che conteneva la sepoltura vera e propria, entrambe intonacate. L’ingresso delle camere era sigillato da una grossa pietra cementata con bitume proveniente dal Mar Morto. L’analisi antropologica ha stabilito che i resti appartenevano a una giovane donna, tra i 20 e i 30 anni.

La cosa più interessante, però, sono gli oggetti che aveva con sé, e in particolare lo specchio di bronzo. Nonostante fosse un oggetto personale di pregio che le donne ricevevano in dote, ritrovamenti di questo tipo sono molto rari nel mondo ellenico e se ne conoscono solamente altri due provenienti da Israele. Le scatole in metallo che contenevano gli specchi veri e propri erano spesso decorate con elaborati disegni, mentre questa è a cerchi concentrici. La forma fa comunque pensare a una provenienza greca della donna. I chiodi invece, nel mondo greco-romano come nel mondo ebraico, venivano spesso deposti nelle tombe come protezione contro il male.
Tutti questi elementi, una giovane donna di origini greche in possesso di un bene prezioso sepolta in una tomba elaborata lungo una strada lontana da città e insediamenti, fanno pensare a una Hetaira, le colte e istruite cortigiane del mondo greco che, secondo le fonti, accompagnavano i generali dell’esercito di Alessandro Magno.

«Alessandro di Macedonia fu addirittura criticato», dice Stiebel, «per aver investito non nelle tombe dei soldati greci caduti nella guerra contro la Persia, ma per le sue cortigiane sulla strada principale. Forse possiamo, con cautela, vedere una correlazione qui».


Agnese Picco
NP novembre 2023

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