La vetrina più luccicante

Pubblicato il 15-08-2023

di Davide Bracco

A cosa servono i festival cinematografici? Una domanda che a prima vista sembra stucchevole nella sua banalità, ma che a ben vedere non si porta dietro una risposta tanto scontata.

I festival nel tempo si sono dovuti adeguare ai tanti cambiamenti in seno all’industria cinematografica, soprattutto spinti dalla crescente importanza che le nuove tecnologie hanno portato non solo sul “fare cinema” ma anche sul “dove e come vedere il cinema”.

Nati durante l’immediato dopoguerra e gli anni ’50 e ’60, i festival si sono posti all’inizio come una vetrina che anticipava la visione di film prima del loro passaggio nelle sale e che mostrava prodotti che nelle sale ci sarebbero arrivati con difficoltà per la difficoltà di fruizione che, salvo rari casi, avevano i film del blocco sovietico, africani o orientali. Andare a un festival era quindi un piacevole modo di scoprire talenti e sguardi su mondi diversi e, in parallelo, una vetrina dove le star si mostravano al pubblico che – a differenza di oggi – non aveva modo di seguirli costantemente come accade sui svariati canali social (altra innovazione indotta dalla tecnologia).
La situazione sostanzialmente non cambiò nel corso del secolo, anzi i festival proliferarono distinguendosi per temi (ambiente, aree geografiche) e generi (dall’horror alla fantascienza) e continuando ad assolvere la funzione di scopritori di nuovi talenti.

Come già anticipato, le nuove tecnologie hanno nell’ultimo decennio molto spostato il focus di queste manifestazioni: la globalizzazione ha abbattuto frontiere e dogane e il cinefilo è spinto ad agire individualmente scoprendo in loco i nuovi registi (se non standosene a casa davanti allo schermo di un pc). Pertanto, i festival si stanno riprogrammando come enti che agiscono ad aiuto e sostegno alla produzione, finanziando i film di giovani o di aree depresse per poi mostrarli al proprio pubblico e ospitando produttori e compratori per uno scambio reciproco di domande e offerte.

E i film? Per (r)esistere devono affidarsi alla presenza fisica di attori che ancora attirano il pubblico generalista, ma non tutti i festival hanno la forza promozionale e economica di Cannes capace quest’anno di ospitare gli ultimi film di Martin Scorsese (con Leonardo Di Caprio e Bob De Niro), della saga di Indiana Jones (naturalmente con Harrison Ford oltre che Antonio Banderas), di Johnny Depp (al rientro dopo un periodo turbolento)…


Davide Bracco
NP maggio 2023

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