Un piano per l'Africa

Pubblicato il 19-01-2024

di Gianfranco Cattai

Ho letto il testo del piano Mattei pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 15 novembre 2023. Il prossimo 1° dicembre sarà istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri la struttura di missione prevista dal piano.

Che cosa prevede per ora il Piano Mattei? All’articolo 1 si precisa che: «la collaborazione dell’Italia con Stati del continente africano è attuata in conformità a un documento programmatico strategico denominato Piano strategico Italia Africa: Piano Mattei». Il Piano, sempre all’articolo 1, individua: «Ambiti di intervento e priorità di azione con particolare riferimento ai seguenti settori: cooperazione allo sviluppo, promozione delle esportazioni e degli investimenti, istruzione, formazione superiore e formazione professionale, ricerca e innovazione, salute, agricoltura e sicurezza alimentare, approvvigionamento e sfruttamento sostenibile delle risorse naturali, incluse quelle idriche e ed energetiche, tutela dell’ambiente e adattamento ai cambiamenti climatici, ammodernamento e potenziamento delle infrastrutture anche quelle digitali, valorizzazione e sviluppo del partenariato energetico anche nell’ambito delle fonti rinnovabili, sostegno all’imprenditoria e in particolare a quella giovanile e femminile, promozione dell’occupazione, turismo cultura, prevenzione e contrasto dell’immigrazione irregolare e gestione dei flussi migratori legali». L’articolo 2 precisa che la cabina di regia sarà presieduta dal Presidente del Consiglio dei ministri e composta dal ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale con funzioni di vicepresidente e da altri 11 rappresentanti istituzionali.

Che cosa dire? Confesso di essere fortemente indeciso circa la proposta perché non presenta ancora dei contorni generali. Intanto non si capisce perché l’iniziativa non sia stata condivisa non solo con le Camere, ma anche con soggetti riconosciuti dalla legge di cooperazione internazionale. Certamente la proposta ha il merito di voler operare a tutto campo, mettendo a sistema e fattor comune le potenzialità di tutti i nostri ministeri. Ha certamente il coraggio di innovare in Europa e l’ambizione di voler essere trainante. Ha la prudenza di definire all’art. 1 che potrebbe iniziare anche solo con alcuni Stati africani Non presenta gli impegni finanziari perché probabilmente il primo obiettivo è quello di valorizzare il patrimonio esistente.

Certo per chi come me ha vissuto la illuminata Convenzione di Lomé cioè la cooperazione tra gli Stati dell’Africa, del Caraibi e del Pacifico con l’Europa e la fallita operazione dell’Italia contro la fame nel mondo voluta dal senatore Pannella, la prudenza è d’obbligo. C’è bisogno assolutamente di cooperazione anche bilaterale oltre che multilaterale, ma per ora non ci sono ancora elementi per assumere una valutazione rispetto a metodi e tempi con cui si svilupperà.


Gianfranco Cattai
NP dicembre 2023

Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok