Una scelta etica

Pubblicato il 15-09-2023

di Claudio Maria Picco

Averi e saperi, tempo, risorse e professionalità sono a servizio di chi bussa alle porte dell’Arsenale della Pace e ovunque amici e collaboratori del Sermig ci segnalino urgenze e necessità da affrontare anche con l’apporto significativo delle tecnologie.
La restituzione e la bontà che disarma cuori e menti sono le fondamenta delle nostre scelte etiche: costruire senza distruggere, accogliere senza scartare; scelte contagiose che ci aiutano a crescere in armonia. Ne dà testimonianza la risposta spontanea e massiccia della gente alla guerra che da mesi coinvolge l’Ucraina. Migliaia di persone – giovani e adulti – si sono riversate all’Arsenale portando beni di prima necessità, tempo e capacità. Hanno dato una risposta immediata e significativa al bisogno di cibo e di cure per costruire una convivenza in cui le persone sono considerate persone al di là delle loro storie.
Negli anni si è messa in moto una vera e propria etica di servizio che non si cristallizza in azioni ripetitive, ma legge i segni dei tempi per cogliere il bene che possiamo condividere. Non si tratta di un valore aggiunto che oggi c’è e domani no, ma della base su cui costruire il vivere comune quotidiano. È proiettata nella società, non è solo teoria, ma “messa in pratica”.

UNA SCELTA D'AMORE
È l’etica delle risposte concrete a donne con figli scappate da situazioni invivibili, al al senza tetto che cerca un riparo, a chi abbandona il proprio Paese per rifugiarsi in un altro che non è il suo sperando di essere accolto con piena dignità. Vale per chi ha bisogno di cure, di lavoro, di casa come per tutti i bambini che non nasceranno perché i possibili genitori vivono in una società che al di là delle belle parole non se ne fa carico.
Questa etica non si cristallizza in un servizio ripetitivo, ma legge i segni dei tempi per cogliere il bene per le persone.

PERSONE CHE AIUTANO PERSONE
Non è solo rispondere ai bisogni immediati con un piatto di minestra, una cura, un accompagnamento psicologico, è considerare l’altro degno della stessa dignità che rivendico per me. Risultato? Milioni di persone aiutano milioni di persone. Nella pratica l’etica di servizio si declina con la logica della bontà che disarma e vivendo la restituzione con la logica delle risposte concrete.
Un esempio sono i ragazzi che trovano nel villaggio di “Felicizia” la serenità del gioco al riparo dalla violenza delle periferie urbane.
L’etica di servizio è considerare gli altri delle persone a pieno titolo. L’etica di servizio non fabbrica armi ma, come diceva Isaia, strumenti di pace: cura, cibo, accoglienza, lavoro, istruzione… Ogni giorno ci fa fare un esame di coscienza che riguarda singoli e istituzioni. È una lettura buonista della realtà? No, può diventare la realtà di tutti i giorni.
 

Claudio Maria Picco
SPECIALE: Un Arsenale che parla
NP giugno / luglio 2023

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