HAITI - JEREMIE

Pubblicato il 30-04-2021

NON DIMENTICATI

 

In un Paese alle deriva, una presenza che attraverso un servizio in campo sanitario e sociale vuole testimoniare amore per gli abbandonati, e la possibilità di comunque costruire assieme una tangibile speranza dove non sembra immaginabile.  

Progetto attivo dal 2008, e a continuare

Haiti è il Paese più povero dell’emisfero occidentale, profondamente sottosviluppato, ed estremamente fragile: da molto tempo un Paese alla deriva. Occupa un terzo dell’isola di Hispaniola, già l’approdo degli ‘scopritori’ del nuovo mondo; ed è anche stato nel 1804 il primo epico caso di decolonizzazione, combattuta. Da allora, è risucchiato in un vortice di povertà, degrado ambientale, dittature, e instabilità politica. Il territorio è in larga parte montagnoso, densamente popolato, e deforestato – eredità di un passato di piantagioni di canna da zucchero coltivate da molti schiavi; la vulnerabilità ambientale amplifica le conseguenze dei ricorrenti e devastanti cicloni. Non mancano ancora grandi catastrofi come il terremoto del 2010. Enorme la disparità tra i pochissimi abbienti e la gente che vive in assoluta precarietà in bidonvilles urbane e rurali. Quasi unica risorsa una piccola agricoltura di sussistenza, oltre all’emigrazione clandestina verso la vicina Repubblica Dominicana, la cui situazione è ben migliore. Nella totale insufficienza di infrastrutture – con diverse parti del territorio poco accessibili -, energia elettrica, acqua potabile e sistema fognario, il livello di igiene è subumano. Altrettanto insufficienti le strutture sanitarie. Malnutrizione, epidemie, e malattia per molti ne sono le conseguenze.

PRENDERSI CURA

I religiosi Camilliani della Provincia Piemontese sono comunque presenti ad Haiti dal 1995: presenza che non può portare risposta ad ogni problema, ma che - attraverso un servizio in campo sanitario e sociale - vuole testimoniare amore per gli abbandonati, e la possibilità tangibile, accanto a loro, di costruire un po’ di speranza dove non sembra immaginabile.

Nella periferia di Port-au-Prince, hanno realizzato e gestiscono giorno per giorno il Centro socio-sanitario ‘Foyer Saint Camille’. Rivolto agli adulti, e ai bambini, vittime di una ampia e grave denutrizione, malattie, disabilità a causa di malattie infantili o incidenti; alta anche la percentuale di giovani, bambini e donne colpiti da tubercolosi e AIDS. Il centro sanitario dispone di un Poliambulatorio – 300 i pazienti visitati in media al giorno – con laboratorio di analisi e radiologia, un Ospedale generale con 100 posti letto in vari reparti, un Centro Colera, Un Centro Nutrizionale per un centinaio di bambini, e ora un Laboratorio Farmaceutico Galenico. Un progetto di ‘Santé Communitaire ‘ per medicina di base, vaccinazioni, e lotta all’HIV, è svolto sul territorio.

All’interno, è anche il ‘Foyer Bethléem’, casa per 100 bambini abbandonati perché seriamente handicappati, bisognosi di cure, fisioterapia, cibo, istruzione. E dell’universo di una vera famiglia.

Un programma di aiuto è per i ‘restavecs’ (‘resta con’), bambini dati, o venduti, da famiglie in miseria, a famiglie della città, come domestici della casa, esistenza assai dura. Per centinaia di loro c’è una scuola elementare, gratuita, e che offre anche un pasto caldo, importante.

 

ANCORA OLTRE

La presenza si diffonde. A Jérémie, capoluogo del dipartimento della Grand’Anse, sta terminando la costruzione di un nuovo ospedale, specializzato nella cura, anche chirurgica, delle lesioni cutanee gravi.  La scarsità delle infrastrutture ha lasciato la zona per molto, e ancora oggi per periodi, senza la possibilità di essere raggiunta via strada dalla capitale: per l’ultimo tratto, un precario traghetto via mare. Ogni rifornimento è difficile, e richiede molto tempo, inibendo ogni tentativo di far crescere qualsiasi iniziativa di carattere economico. Con il terremoto del 2010, a Jeremie, si sono poi concentrati moltissimi profughi delle aree più colpite, privi di ogni sostentamento. La zona è già stata servita da anni con iniziative di sanità di base, e fornitura di farmaci nella Missione, e muovendosi nel territorio.

Il “CLC – Centro per Lesioni Cutanee”, progetto animato da Padre Massimo Miraglio, avrà posti letto, pronto soccorso e day hospital, sala operatoria, farmacia, radiologia, laboratorio analisi. Unico sul territorio Haitiano, sarà anche un centro formativo di eccellenza con corsi di specializzazione medica e infermieristica.

INSIEME

II Sermig ha mantenuto una continua collaborazione con i religiosi Camilliani a sostegno della loro azione locale e delle loro missioni in Georgia, Armenia, e in particolare Haiti. Grazie a molti amici, un importante finanziamento è andato a sostegno della costruzione del CLC. Per la Casa della Comunità Camilliana e Centro di Formazione di Jérémie è stato installato da amici tecnici un impianto fotovoltaico per illuminazione, e per alimentare un impianto ad osmosi inversa per la potabilizzazione dell’acqua.

Prosegue la partecipazione ai considerevoli flussi di aiuti in materiali inviati a sostegno del lavoro dei presidi sanitari, e delle costanti emergenze che affliggono la gente: materiale sanitario e farmaci, apparecchi per produzione di ipoclorito di sodio, lampade fotovoltaiche, alimenti, ponteggi per cantieri, computers… Impegno che desideriamo di cuore far crescere!

 

Associazione Sermig Re.Te. per lo Sviluppo – Arsenale della Pace, Piazza Borgo Dora 61 Torino

IBAN: IT29 P030 6909 6061 0000 0001 481   Banca Intesa SanPaolo


 

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