Nasi lunghi

Pubblicato il 10-08-2012

di Chiara Dal Corso

di Chiara Dal Corso - Nelle icone le figure umane (oltre a Gesù Cristo e alla Madre di Dio, sono raffigurati gli apostoli, i profeti, i santi...) hanno il naso lungo, ma perché? Il naso è molto importante. Vi passa attraverso l’aria, il respiro, il soffio vitale, che da fuori entra nel mondo interiore dell’uomo, nel suo cuore, nel suo centro vitale. Dio dopo aver plasmato l’uomo soffia in lui la vita. Se non respirassimo moriremmo. I santi nelle icone sono già trasfigurati, vivono da risorti, quindi l’aria che loro respirano, di cui il loro essere trasfigurato si nutre è lo Spirito Santo stesso. Il naso, luogo di comunicazione dello Spirito, organo importantissimo, dà le misure a tutta la figura, a tutta l’icona. La sua lunghezza – misurata a partire dal punto centrale tra le sopracciglia, luogo della sapienza – diventa l’unità di misura da cui si parte per disegnare gli occhi, che stanno dentro la circonferenza che ha il centro nell’inizio del naso e ha il raggio della sua lunghezza. Il viso, la testa, l’aureola, l’intero corpo, si sviluppano secondo lunghezze multiple rispetto al naso. Le dimensioni di tutto il riquadro sono in proporzione. Ma perché complicarsi così la vita? Le icone non sono opere d’arte, o perlomeno non nascono per esserlo. Sono prima di tutto strumenti di preghiera, che traducono in segni, rapporti numerici e colori, il messaggio che ci viene dalla Sacra Scrittura, soprattutto dal Nuovo Testamento e in primis dal Vangelo. Non hanno perciò il compito di raffigurare il mondo sensibile, ma quello di aiutare l’animo a pregare, a concentrarsi sulla realtà spirituale, invisibile, di Dio. In esse ogni elemento assume un significato spirituale, anche la geometria su cui l’immagine è costruita.

UOVA E COLORI – Rubrica di Nuovo Progetto

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