CONTA COMIGO 2012

Pubblicato il 18-05-2012

 

Brasile: Sabato 19 di maggio, all’Arsenale della Speranza, ci sará la terza edizione dell’incontro “CONTA COMIGO” (che tradotto significa: “IO CI STO”). Il tema di quest’anno sará: “FATTI PER COSE GRANDI”. Mancano ancora mille dettagli... ma non mancano determinazione, entusiasmo e una buona dose di coraggio! Vari gruppi, scuole, amici hanno giá aderito all’iniziativa e molti volontari hanno confermato il loro “IO CI STO”. Sará una mattinata intensa:




08:30 – ACCOGLIENZA


09:30 – GRANDI SOGNI ... perché i giovani sono FATTI PER SOGNARE, per FARE COSE GRANDI, per cambiare il mondo, per trovare la felicitá.

Ogni volta che riceviamo un gruppo di giovani, cerchiamo di comunicare che l’Arsenale é come una “cattedrale”, costruita con il lavoro di tanti, persone “anonime”, che hanno lavorato senza la pretesa di vedere l’opera finita o il loro lavoro riconosciuto, ma che hanno saputo SOGNARE, hanno messo (e mettono) in quel “pezzetto” tutta la loro vita, contribuendo cosí ad accogliere oltre 1000 persone, ogni giorno.

Molte volte, peró, abbiamo la sensazione di essere ascoltati, ma non capiti... Allora rivolgiamo ai giovani una domanda: “...e voi, cosa state facendo?”. Normalmente, le risposte sono queste: “Mi sto sforzando molto... Sono ai primi passi della mia carriera, ma so che arriveró lontano!”. E tu, cosa fai? “Io devo conciliare il lavoro con lo studio, faccio un corso di recupero la sera ed il sabato, ma é per il mio sogno: voglio essere qualcuno nella vita!”. E tu? “Anch’io lavoro durante il giorno e studio la sera e nei fine settimana. Ho tutto quello che mi serve per essere un vincente!”. Sembrerebbe che tutti stiano costruendo una cattedrale... ma guardandoli bene negli occhi, sentiamo che manca qualcosa: sono occhi determinati, ma che brillano poco.

L’economia del Brasile cresce ed il numero di professionisti é troppo limitato per soddisfare le nuove esigenze nazionali. C’é bisogno urgente di mano d’opera qualificata, di buoni amministratori, ingegneri, ricercatori, ma anche di direttori d’albergo, camerieri, pasticceri, operatori di telemarketing, ecc. La nuova generazione é chiamata ad entrare sempre piú presto nel mercato del lavoro!

Nel frattempo, migliaia di coetanei (poveri e non) si distruggono con le droghe e con l’alcool, la cui diffusione cresce in modo drammatico. La corruzione e lo sperpero del denaro pubblico aumentano in modo proporzionale alla crescita del PIL, che dice sempre poco della qualità della vita, in un Paese che continua ad avere “pochi soldi” per la scuola e la salute pubblica. Come fare, in una societá in cui crescono l’edonismo, il materialismo, il consumismo, a “mantenere accesi” i sogni più autentici dei giovani, perché diano un senso al loro correre e studiare? Il punto é: per chi? Per che cosa?

Il 19 maggio, vorremmo condividere con loro l’esperienza di una piccola fraternitá – la Fraternitá della Speranza – che con i suoi sogni e i suoi limiti, ha sempre cercato di “dare una risposta” a chi non la trovava. Desideriamo comunicare ai giovani brasiliani che i “tesori” di cui oggi dispongono hanno un valore se saranno usati per servire, per trovare nuove soluzioni ai problemi irrisolti, “senza cercare il proprio interesse, ma anche quello degli altri” (Fil 2,4). L’Arsenale é la dimostrazione che si puó.

Nel 1995, quando per la prima volta Ernesto Olivero visitó i locali della vecchia Casa degli Immigranti di San Paolo, “c’era un odore nauseante, irrespirabile...”*, tutto sembrava essere contro: le condizioni degli edifici, i problemi portati dagli ospiti, la povertá di mezzi, la difficoltá della lingua... ma il SOGNO di costruire una “cattedrale a cielo aperto”, che potesse accogliere degnamente ogni viandante, ci ha motivati a fare quello che si poteva e bisognava fare: un passo dopo l’altro, un mattone sopra l’altro, una parola dopo l’altra... COSE PICCOLE che hanno trasformato tanto dolore in speranza.

I giovani non sono fatti per restare a guardare o per riprodurre ció che esiste, perché questo modello di societá – diversamente da ció che gridano le pubblicitá – non é perfetta, ma ha bisogno di loro per essere trasformata dall’AMORE. Un “pugno di giovani” che dice NO alle droghe, no alla corruzione, no ad una felicitá basata solo sul successo personale e dice SI alla bontá, alla solidarietá, all’onestá puó cambiare il volto di San Paolo. Il 19 maggio sarebbe difficile riuscire a trasmettere tutto questo a parole, per questo lo faremo, a “piccoli passi”...

10:00 – PICCOLI PASSI ... perché i giovani sono fatti anche... per COSE PICCOLE.

Ci divideremo in vari gruppi, ognuno si occuperá di un servizio: riorganizzare i dormitori, riciclare le lattine, piegare gli asciugamani e le lenzuola in lavanderia, preparare le posate e i bicchieri per la cena degli ospiti, fare il pane in panetteria, sistemare i libri in biblioteca, ristrutturare i banchi in falegnameria e, con i gruppi che giá ci conoscono, usciremo con la “Foresta che Cresce” per ripulire le strade del quartiere, aiutare gli amici della Parrocchia e rallegrare la mattinata degli ospiti di un’ospizio e di un orfanotrofio. Ogni attivitá sará come il tassello di un mosaico, ognuno importante, e che cercheremo di “ricomporre” in una grande foto finale...

12:00 – FOTOGRAFIA DELL’EVENTO

Oggi ci fotografiamo sempre sorridenti, per dimostrare che siamo felici. Dom Luciano Mendes de Almeida ci ha insegnato che “la felicitá é fare felici gli altri”. É cosí che riusciamo a sperimentare quella felicitá per cui siamo fatti: la felicitá di trasformare un problema in opportunitá, di scoprire capacitá che non immaginavamo, di sapere che niente ci appartiene e che tutto puó essere condiviso, la felicitá per aver dato gratuitamente una risposta concreta al problema dell’altro. Insomma, la felicitá di servire e di rendere gli altri felici.

É con questa luce negli occhi che, il 19 maggio, ci piacerebbe scattare la foto finale, una foto che puó diventare un film, che continua anche quando nessuno ci vede, anche quando tutto sembra essere contro, perché, sempre, possiamo continuare a dire: “IO CI STO” (Conta Comigo!)

...ancora una volta si tratterá di lanciare il cuore oltre l’ostacolo e poi corrergli dietro. Vi chiediamo molta preghiera per aiutarci a correre senza cadere. (Simone e gli amici del Brasile) * Il lungo cammino verso Dio, p. 81.

Arsenale della Speranza  - San Paolo Brasile
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