Joe Henry, Glenn Frey, Rory Block

Pubblicato il 27-05-2024

di Gianni Giletti

JOE HENRY – DATE FOR CHURCH
Come può essere che da trent’anni ascolto questo brano e ancora non mi stufa? Non solo, ma anche il disco da cui è tratto – Shuffletown, anno di grazia 1990 – non mi molla più e continua a percuotere le mie emozioni. Brano lunare, notturno, sospeso al chiaro di luna, con un grande Don Cherry alla tromba che ci squassa l’anima, un contrabbasso fatato, la voce nasale di Joe che ci incanta… Magia

GLENN FREY – TRUE LOVE
Ma come hanno fatto? Brano perfetto, forse è il caldo, ma mi ha steso di brutto. Ballata veloce, a metà tra soul, rock e jazz, con quel sax che gira come un’ape sul fiore, riff che ripete implacabile tutta la canzone, un po’ cantato, un po’ no. Sound preciso, ritmica trainante, voce… beh non c’è bisogno di presentazioni. Da sogno

RORY BLOCK – LOVIN’ WHISKEY
Ballata da “baciami subito”, eseguita da una delle speciali­ste del genere. Voce maschile, profonda, Rory per 50 anni ha portato blues e dintorni in giro per gli States, con alterne fortune, ma con classe cristallina.
Qui oltre la voce davvero particolare – sezione “timbro interessante”, chi mi segue, sa – è la chitarrina che ci allieta con un assolo ruffiano epperò perfetto per un brano di questo genere. Timbro interessante



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Gianni Giletti
NP aprile 2024

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