Pace, cosa posso fare per te?
Pubblicato il 02-07-2022
La guerra non è mai la soluzione, non ha ragioni. Lo abbiamo capito aiutando le popolazioni di tanti Paesi in guerra, ora gli ucraini.
Penso soprattutto a intere generazioni di bambini e giovani che negli anni preziosi della loro crescita conoscono solo odio e guerra. Ne porteranno per sempre le ferite profonde.
Non mi abituerò mai alla guerra, continuerò a lottare per contrastarla, continuerò a lavorare per la pace con tutte le mie forze.
La pace è un fatto, nasce dalle opere di giustizia. Accoglie ogni uomo e donna di qualsiasi origine e religione perché tutti hanno diritto a cibo, casa, lavoro, cure, dignità, istruzione…
La pace chiede a giovani e adulti di fare dell’onestà la chiave per costruire il bene comune. La pace è la parte di bene che tocca a me, è mia responsabilità.
Chiediamo ai governi e alle istituzioni scolastiche che l’educazione alla pace diventi una priorità. Formarsi e crescere in una mentalità di pace significa diventare cittadini responsabili, custodi del dialogo e della dignità di ogni persona.
Le organizzazioni internazionali, nate dall’aspirazione alla pace dei popoli, devono poter tutelare i diritti fondamentali di ciascuno, in particolare delle minoranze, promuovere l’uguaglianza, bandire l’uso delle armi, impedire le guerre rimediando alle ingiustizie con missioni di pace e azioni di interposizione. Il vero nemico è l’odio, il futuro si difende con la pace.
Questa mentalità che si fa strada nel cuore di tanti può cambiare davvero il mondo.
Di fronte alle tragedie, la speranza ci porta a dire: pace, cosa posso fare per te?
Editoriale di Ernesto Olivero
NP giugno /luglio 2022