Spock's Beard, Wilson Pickett, Bruce Springsteen

Pubblicato il 07-07-2024

di Gianni Giletti

SPOCK´S BEARD
GOODBYE FOR YESTERDAY

Questo gruppo si definisce neoprogressive, però ha un sano (almeno per me) gusto per la ballata. Composizione piuttosto originale, l’armonia non è mai banale e scivola da una sezione all’altra con tanta eleganza. Voce da country-rock, mi ricordano i Poco con sotto una parte strumentale che vira timidamente verso il prog. Brillante

WILSON PICKETT
SHE’S LOOKING GOOD

Che belli questi suoni grezzi anni ‘60 e anche prima. E poi Wilson Pickett è un abitante fisso dell’olimpo del soul e del rhythm & blues, con la sua voce scura e selvaggia, qui condita dai riff della sezione fiati che non mollano mai e dalla chitarrina che ricama in sottofondo, così, senza parere. Genuina furia vocale

BRUCE SPRINGSTEEN
SAD EYES

So di essere strano, ma il disco più bello di Bruce – a mio parere eh – è il quarto CD della raccolta Tracks. Tra cui rifulge, splendente come una stella, questa ballad struggente, che parla di un amore non corrisposto. Brano presente solo nelle raccolte, è una canzone semplice e intensa, con un falsetto e un riff che la segnano, completati da un sonaglio in levare sul sei e dal basso che non si limita al suo, ma che racconta una storia. Mito
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Gianni Giletti
NP maggio 2024

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