Antonello Venditti - Buona domenica
Pubblicato il 13-10-2013
Lui non mi è mai piaciuto, tante canzoni che sembrano un po’ troppo altre canzoni, devo dire però che ne ha scritte alcune da brividi, tipo Roma Capoccia e questa, che ancora descrive perfettamente, a quasi 35 anni di distanza, la solitudine di un’adolescente. Sentimenti eterni, dentro una musica che tanto per cambiare ha un evidente debito con Don’t stop dei Fleetwood Mac. Però riesce a essere poetico senza essere melenso e a fare una canzone che ha un bel tiro, intro di piano e basso sugli scudi.
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Disco immortale, uno dei più influenti nella storia del rock, qui esce davvero il suono “Deep Purple” che ha ispirato, insieme ai Led Zeppelin, grammatica e sintassi dell’hard rock per le band a venire.
Drumming potente ma non eccessivo, chitarra tirata, voci di ghisa, insomma tutto quello che serve per emozionare.
Il brano di per sé non è tra i più famosi, ma in questo disco non ce n’e uno debole per cui, anche qui si gusta davvero il rock d’annata.
Grandi.