Bruce Springsteen - The ghost of Tom Joad

Pubblicato il 16-01-2018

di Gianni Giletti


In Springsteen ci sono almeno due anime musicali che, con gli anni, si sono fuse perfettamente nella sua arte e che lui ha imparato ad usare con somma maestria.
Una è quella targata “Born to run”, dove lui è uno che corre, energia allo stato puro e la sua musica corre con lui. Roba da gggiovani, certamente, ma nonostante i 68 anni, Bruce riesce ancora ad incarnare con una certa dignità, aiutato dai resti della E Street Band.
L’altra sua dimensione musicale è quella targata “Nebraska”, dove esce la parte dolente e impegnata della sua personalità, dove i suoi fantasmi prendono corpo e note e diventano canzoni. Musicalità al minimo sindacale, ma che sprigiona comunque una straordinaria bellezza e suggestione.
Questo brano appartiene appunto a questa seconda anima, portata nei teatri e non negli stadi, in solitaria, quasi in punta dei piedi se non fosse Springsteen.
Struggente.

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Bruce

Il brano di per sé non è tra i più famosi, ma in questo disco non ce n’e uno debole per cui, anche qui si gusta davvero il rock d’annata.

Grandi.

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