Bruno Mars - When I was your man

Pubblicato il 23-07-2013

di Gianni Giletti

Ohi, non vi preoccupate, non sono impazzito, prima i Coldplay e poi Bruno Mars, non sono proprio i miei modelli musicali, ma per un rubrichista, un brano è un brano e se è bello, va riconosciuto, anche se, fino a un momento prima, avevi sputato sopra al suo autore.
Qui lui tira a fare Elton John e di pagnotte deve ancora mangiarne, eh, però bella canzone, grande intenzione, che ti commuove e ti prende (almeno a me), tira fuori la voce delle occasioni speciali e la musica non è la solita minestra riscaldata che in genere il Nostro propina a destra e a manca.
Qui capisci come non basta essere grandi strumentisti – parlo della voce – per fare grande musica: occorre avere soprattutto qualcosa da dire, un’emozione vera, che colpisca prima di tutto te che stai suonando/cantando.
Il resto del disco è terribile, ma questa è una perla.


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Bruno Mars

Disco immortale, uno dei più influenti nella storia del rock, qui esce davvero il suono “Deep Purple” che ha ispirato, insieme ai Led Zeppelin, grammatica e sintassi dell’hard rock per le band a venire.

Drumming potente ma non eccessivo, chitarra tirata, voci di ghisa, insomma tutto quello che serve per emozionare.

Il brano di per sé non è tra i più famosi, ma in questo disco non ce n’e uno debole per cui, anche qui si gusta davvero il rock d’annata.

Grandi.

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