Charlie Parker - Bloomdido

Pubblicato il 06-10-2020

di Gianni Giletti

Allora, Charlie è il più grande. Stop.
Se parliamo di sassofono, nessuno meglio dopo di lui. Se non siete d’accordo, mi dispiace, cercatevi un’altra rubrica perché su questo non si cambia idea.
Brano strafamoso, band stellare, con Dizzy Gillespie, tromba, Thelonious Monk, piano e altri fenomeni sparsi a batteria e basso. Il brano rende giustizia al quella corrente jazz denominata bebop, dove sono i “solos” a fare il brano, anticipati e seguiti dalla ripetizione del tema all’unisono di sax e tromba, con la batteria che poggia il suono soprattutto sui piatti.
Roba che se la metti oggi – come faccio io – ti guardano come l’uomo delle caverne. Eppure è roba tosta, che è durata decenni e che ancora oggi viene ascoltata e studiata.
Charlie era un genio, uno di quelli che ha deviato il corso della musica del XX secolo. Purtroppo è morto presto, ma ci ha lasciato tanto.
Epica.

 

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Il brano di per sé non è tra i più famosi, ma in questo disco non ce n’e uno debole per cui, anche qui si gusta davvero il rock d’annata.

Grandi.

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