Paolo Conte - La fisarmonica di Stradella

Pubblicato il 20-06-2024

di Gianni Giletti

Dove si forma la poesia? Quando? In che condizioni? Come sappiamo, non è possibile rispondere a questa domanda. Da come comincia questa canzone, una persona normale dubita che possa nascere qui. E invece…
Paolo Conte riesce a trasformare in poesia un canovaccio sgangherato su una linea di basso, una chitarra trakka-trakka, una percussione sempre uguale dall’inizio alla fine, il suo pianismo che un po’ c’è e un po’ non c’è, la voce atona, che improvvisamente sul ritornello prende vita…
Mette insieme tutti questi pezzi improbabili e ne fa una canzone che comunque centra il bersaglio e ti emoziona.
Mistero.

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Il brano di per sé non è tra i più famosi, ma in questo disco non ce n’e uno debole per cui, anche qui si gusta davvero il rock d’annata.

Grandi.

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