David Shelley And Bluestone - Blackwater river

Pubblicato il 19-09-2013

di Gianni Giletti

Brutti sporchi e cattivi, classica musica da uomini duri. Rock blues sparato, corde vocali di ghisa, ingentilite – si fa per dire – da coretti maschiacci.
Non si capisce come si faccia a produrre ancora musica di questo genere musicale, che è stato studiato, scavato, spezzettato e poi ricomposto da generazioni di rocker, ma tant’è…
C’e’ ancora chi lo suona e soprattutto c’è chi ancora lo ascolta… io per esempio, e voi con me, spero.
Inutile, il fascino di uomo duro di frontiera, con cappello da cowboys e giacca con le frange, che suona la sua musica con la chitarrina distorta che picchia, assoli assassini e tutto il repertorio, acchiappa ancora.
Meno male.


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David Shelley

Disco immortale, uno dei più influenti nella storia del rock, qui esce davvero il suono “Deep Purple” che ha ispirato, insieme ai Led Zeppelin, grammatica e sintassi dell’hard rock per le band a venire.

Drumming potente ma non eccessivo, chitarra tirata, voci di ghisa, insomma tutto quello che serve per emozionare.

Il brano di per sé non è tra i più famosi, ma in questo disco non ce n’e uno debole per cui, anche qui si gusta davvero il rock d’annata.

Grandi.

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