Doc Watson - Just a little too much

Pubblicato il 22-04-2014

di Gianni Giletti

Qui canta e suona una leggenda, ispiratore di gente come Bob Dylan e Jerry Garcia, vincitore di sette Grammy, un grosso pezzo di storia della musica americana.
Doc Watson è rimasto cieco dall’età di un anno, ma non ha mai vissuto ciò come una limitazione. Ha imparato a suonare diversi strumenti, chitarra, armonica, banjo e altri ancora e nel corso della sua quarantennale carriera ha ridefinito, insieme ad altri, grammatica e sintassi del folk americano, diventando un’icona per molti.
Voce inconfondibile, chitarrismo sbarazzino, steel che fa uaua, un assolino astuto e impertinente, piano honky-tonk che rotola, se ascoltate attentamente il brano vi accorgete di tante piccole finezze che distinguono un fenomeno da un buon artista.
Immortale.

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Doc Watson

Disco immortale, uno dei più influenti nella storia del rock, qui esce davvero il suono “Deep Purple” che ha ispirato, insieme ai Led Zeppelin, grammatica e sintassi dell’hard rock per le band a venire.

Drumming potente ma non eccessivo, chitarra tirata, voci di ghisa, insomma tutto quello che serve per emozionare.

Il brano di per sé non è tra i più famosi, ma in questo disco non ce n’e uno debole per cui, anche qui si gusta davvero il rock d’annata.

Grandi.

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